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 2018  marzo 16 Venerdì calendario

L’età grillina alla Rai. C’è la corsa dei dirigenti a evitare la ghigliottina

Quale programma va in onda sulla Rai del dopo voto? Lo show del toto-poltrona che interessa piani alti e semplici conduttori. Un Monopoli da fibrillazione, chi perde posizioni e chi le conquista nel giro di poche ore. Il consiglio di amministrazione Rai scade a luglio e con l’attuale legge è complicata la rielezione, oltretutto è difficile capire chi avrà i numeri per comandare. Aria di tempesta quasi palpabile, basta farsi un giro guidato in viale Mazzini e, a seguire, Saxa Rubra, per apprezzarne la portata. All’indomani di un risultato elettorale spiazzante, sulla poltrona stabile del Direttore Generale Mario Orfeo non punta più nessuno. Nominato da Renzi, amico di Maria Elena Boschi, non sgradito agli azzurri del Cavaliere, sconterebbe l’antipatia che hanno per lui Matteo Salvini e Luigi Di Maio, pur se si vocifera di un abboccamento pentastellato del Dg teso a scongiurare questa ipotesi. Più realisticamente per Orfeo si parla di una direzione in un grande quotidiano come potrebbe essere il Sole 24 Ore o addirittura di un posto di gran riguardo a Mediaset, grazie ai buoni uffici di Gianni Letta che lo stima da sempre. E se Orfeo dovesse trovare già in queste settimane una sistemazione a lui gradita, si andrebbe a scatenare l’effetto domino delle poltrone, prima ancora che il Governo si componga. Si parla di un ritorno di Mauro Masi o di Clemente Mimun che solo per quell’incarico lascerebbe il Tg5. Scendono le quotazioni di Stefano Parisi che proprio la Rai aveva chiesto a Berlusconi prima di immolarsi nella corsa alla Regionali del Lazio. Però in questo caso non sarebbe Berlusconi a non potere più mantenere la parola data ma la legge a vietare l’ipotesi, attraverso il decreto sulle incompatibilità degli incarichi.
Matteo Salvini è alla ricerca di una squadra credibile che non può avere come frontman Antonio Marano, a due anni dalla pensione, maroniano e con uscite berlusconiane che gli sarebbero costate care. Anche la presidente Monica Maggioni si sta guardando intorno. La regina della diplomazia, molto capace anche nelle relazioni personali ha buone carte in mano. Per lei si parla di un canale in lingua inglese a cui Maggioni tiene molto. Al fine di garantirsi questa opportunità potrebbe accelerare i tempi e farsi nominare dal Consiglio di Amministrazione attualmente in carica. Effetto domino che scardina anche i direttori di Rete e di Tg mentre nel Cda si danno per certi il ritorno di Fabrizio Del Noce come consigliere per la Lega e la permanenza di Carlo Freccero sempre per i Cinque Stelle anche se l’ex direttore scalpita per riprendersi il prodotto. Grande rientro in Rai di Milena Gabanelli, andata via da viale Mazzini sbattendo la porta e molto amata dai Cinque Stelle.
Senza Orfeo potrebbe cadere anche il direttore del Tg1, Andrea Montanari. Al suo posto potrebbe andare Gennaro Sangiuliano, già vice direttore della stessa testata, amico di Gasparri e di Salvini, tanto da presentarsi i libri a vicenda. Anche le reti sono molto appetite, via Angelo Teodoli dall’Ammiraglia perché ha sempre parlato e deciso per bocca di Orfeo e Andrea Fabiano alla seconda rete. Per questa si fanno i nomi di Susanna Petruni e Virman Cusenza, attuale direttore del Messaggero che però con un occhio guarda anche a Sky. Più difficile la geografia degli M5S, che potrebbe pescare nelle redazioni regionali.
In rampa di lancio Arturo Diaconale, il più anziano in Cda, abile negoziatore, ha dimostrato il suo amore per la causa consegnandosi, alle elezioni, a sconfitta certa. Che cosa le hanno promesso in cambio? «Le promesse in politica valgono pochissimo. Il Dg è di nomina governativa e con l’attuale legge fatta con un piano renziano che prevede il premio di maggioranza è un’impresa disperata. Ci dovessero essere le condizioni, io posso dire di aver fatto parte per tre anni del Consiglio di Amministrazione senza prendere una lira. Ora accetterò solo proposte serie».
Dai piani alti ai conduttori dei programmi, anche lì potrebbe abbattersi la scure. Elisa Isoardi, fidanzata di Salvini, finalmente potrebbe riprendersi “La prova del Cuoco” che condusse durante la maternità di Antonella Clerici e che poi le fu tolta. Raccontano che si aggiri per la Rai come la nuova zarina. Persi i fornelli Antonella Clerici andrebbe a cucinarsi «Domenica in» in accoppiata con Gerardo Greco. Il contenitore festivo ora è condotto da Cristina Parodi, moglie di Giorgio Gori, dunque in caduta libera. Ad aiutare l’uscita c’è anche l’opacissimo risultato del programma festivo co-condotto con la sorella Benedetta e c’è mancato poco anche con il fratello, un contenitore spento che non ha mai intaccato lo strapotere della concorrente Barbara D’Urso. Teme Francesca Fialdini, molto apprezzata da Orfeo, ora a “La vita in diretta”, dove detta anche la regia creando così non pochi malumori. Però la bella Fialdini può giocarsi una carta vincente, la stima che si ha di lei in Vaticano. Stima che potrebbe valere una conduzione.