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 2018  marzo 16 Venerdì calendario

Ruggero Pasquarelli: «Grazie a Violetta vivo in un sogno. I milioni di follower? È sorprendente»

È una strana storia. Per certi versi è uno sconosciuto di successo, il mai sentito famosissimo, il volto misterioso che conoscono tutti. Il nome di Ruggero Pasquarelli non accende all’istante la lampadina del riconoscimento immediato, eppure è il personaggio italiano del mondo dello spettacolo più seguito sui social network. Tra Instagram, Facebook e Twitter arriva a oltre 12,5 milioni di follower, numeri che se fosse un partito avrebbe vinto da solo le ultime elezioni. Un fenomeno che riesce a far meglio di Laura Pausini e Belén, che nella classifica dei più pedinati sui social si devono accontentare del secondo e terzo posto.
Nato a Città Sant’Angelo (Pescara) il 10 settembre 1993, Ruggero Pasquarelli ha studiato chitarra, pianoforte e canto. Un percorso che ha la sua naturale conclusione nell’ufficio di collocamento televisivo più frequentato: il talent. Nel 2010 partecipa a X Factor (nella squadra di Mara Maionchi) ma viene eliminato senza lasciare particolari tracce. Apparentemente. Perché quella è la sua sliding door, che in italiano Ruggero rende in modo più efficace: «Una botta di culo». Infatti tra le spettatrici del talent c’è anche Cristiana Nobili, una figura ai vertici di Disney Italia: «Mi vide a X Factor e disse: io voglio quel ragazzo. Se non avessi partecipato al talent magari non sarei qua». La porta chiusa in faccia con l’eliminazione dunque gli spalanca un portone: «Da lì è iniziata la mia storia con Disney». Il colosso dell’intrattenimento che grazie ai suoi canali diffusi in tutto il mondo ha una capacità di penetrazione nell’immaginario collettivo come pochi. Pasquarelli ha partecipato alle prime serie per adolescenti, In Tour e Get the Party. 
Poi un’altra sliding door o botta di...: «Per il cast di Violetta scelsero una ragazza, ma era minorenne e non volevano prendersi la responsabilità di portarla in Argentina. Serviva un attore italiano perché la produzione era anche europea e allora presero me che avevo già 18 anni». Diventa un volto delle telenovelas made in Argentina per adolescenti: se in Violetta è un comprimario, in S oy Luna (in onda dal 2016) si ritaglia il ruolo da protagonista di una classica storia per teenager: amori, amicizie, tradimenti a tempo di musica di un gruppo di ragazzi che hanno il grande sogno del pattinaggio. Così si spiegano anche i suoi numeri incredibili: la grande platea sudamericana gli consente di pescare in un bacino allargato di fan rispetto a chi si muove solo in Italia (discorso che non per caso si riflette nella classifica social: Laura Pausini è popolarissima anche per le sue canzoni in spagnolo, Belén viene dall’Argentina).

Effetto milionario
Che effetto fanno questi milioni? «Non ci posso credere, è un’emozione incredibile, anche strana, perché io continuo a fare le stesse cose che facevo prima. Sui social condivido la mia vita, quello che mi capita sul set e fuori dal set, i momenti con la mia fidanzata, a volte prendo la chitarra e canto dal vivo. Sono un normalissimo ragazzo di 24 anni: pensare di essere al livello di Laura Pausini – lei è un’istituzione – è sorprendente». 
Come insegna Spiderman da un grande potere derivano grandi responsabilità. I social sono l’arma dei nostri tempi, Ruggero ha tanti follower quanti abitanti Mumbai in India: non ne sente il peso? «Sono tranquillo, ripeto sono un ragazzo normale che condivide quello che fa nella quotidianità. Io sto vivendo un sogno e penso che questo possa essere un messaggio positivo per tutte le persone che mi seguono: tutti ce la possono fare a realizzare i propri desideri». Con gli haters come fa? «Intanto so che non si può piacere a tutti quanti. E poi do importanza solo alle critiche costruttive, a quello che mi può aiutare a migliorare e crescere».
Passione musicale
La sua passione per la musica è precoce: «A mio papà è sempre piaciuta tantissimo la musica e mi ha trasmesso questo amore, ascoltavamo insieme Pino Daniele, suonavamo la chitarra, lui mi cantava le canzoni dei Beatles. A 12 anni poi i miei genitori mi hanno mandato a una scuola di recitazione e da lì mi sono sbloccato perché ero un po’ timido: ho iniziato a cantare con la band del paese, facevo gli spettacoli per la strada, poi a teatro. Mi si è aperto un mondo. L’esperienza a X Factor è stata formativa: la prima lontano da casa, tre mesi senza cellulare e Internet, dovevo farcela da solo, senza la mia famiglia». Mara Maionchi aveva già capito tutto di lui: «Vedeva in me un personaggio da musical, mi ha dato prove in cui dovevo non solo cantare ma anche mostrare doti di recitazione, la capacità di interpretare una canzone». 
Ormai è da cinque anni che è fisso in Argentina: «Quello che mi sta succedendo è come se fosse una scuola continua, adesso sto andando all’università di Disney, nel senso che sto imparando tantissime cose, a stare su un set, a stare in uno studio di registrazione, circondato da persone che mi insegnano tanto. Continuo ogni giorno a scoprire cose nuove sulla mia voce, sulla mia personalità, sulle mie emozioni». Adesso è in tournée in Europa e America Latina con Soy Luna, il concerto con la colonna sonora della serie. Ma il progetto è rientrare in Italia: «Ho ancora questo anno con Disney, ma voglio tornare in Italia, voglio far vedere chi sono. Mi piace tantissimo scrivere canzoni, sto vivendo una grande esperienza e penso di poter raccontare in musica i miei sentimenti, le mie emozioni, la mia avventura, il sogno che sto vivendo». 
Fabbrica Disney
Sembra un bravo ragazzo, uno con la testa sulle spalle, uno che non ha ancora svalvolato come è successo a molti «prodotti» usciti in serie dalla fabbrica Disney (da Britney Spears a Miley Cyrus): vedremo il suo lato oscuro? «Sono un ragazzo con i piedi per terra. Ognuno di noi ha nelle proprie mani delle grandi responsabilità e ognuno decide il proprio cammino. Io penso che questi artisti come Miley Cyrus che sono usciti dai binari abbiano perso per strada l’obbiettivo di quello che davvero volevano fare. Io so qual è il mio cammino: voglio cantare e recitare. Sto facendo quello che mi piace e non voglio perderlo».