ItaliaOggi, 14 dicembre 2017
Diritto & Rovescio
Il 31 dicembre 2014 ben 767 dipendenti del Comune di Roma, colti contemporaneamente da improvvisi malori, anziché presentarsi in servizio, come avrebbero dovuto fare, preferirono festeggiare il capodanno nell’intimità familiare, come si usa dire. Ad una fuga così imponente e puntuale dal lavoro venne interessata la magistratura che, anziché concludere con una sentenza, diciamo, sei mesi dopo, si è fatta attendere mille giorni, senza nemmeno essere inquisita com’è successo peraltro ai vigili opportunisti. Ad ogni modo, dalle indagini è saltato fuori, fra l’altro, che una vigilessa capitolina aveva ricevuto il certificato di malattia da un medico di base che non l’aveva nemmeno visitata. Il bello è che il medico è stato assolto perché il giudice ha ritenuto che «il falso ideologico» da lui commesso fosse un «reato lieve». Se la legge dice così che ci vuole a cambiarla? In nome della decenza, ovviamente.