Corriere della Sera, 12 dicembre 2017
Portfolio gendarmi e molluschi
PARIGI I gendarmi che controllano gli allevamenti nella Charente-Maritime, tra Bordeaux e La Rochelle, usano droni, visori notturni, videosorveglianza, e battelli silenziosi con i quali a fari spenti nella notte riescono talvolta a sorprendere i ladri di ostriche. È il momento cruciale, prima delle feste di fine anno, e bisogna proteggere le circa 30 mila tonnellate di produzione locale (un terzo di quella francese, la più importante d’Europa).
Le ostriche vivono un momento di successo globale, che ha incoraggiato i furti. Da 40 tonnellate nel 2011 a 8 nel 2015, a 17,5 l’anno scorso e già 13 tonnellate rubate nel 2017. I ladri colpiscono soprattutto i bacini argillosi poco profondi, «che sono facili da raggiungere e dove le ostriche sono già pronte, a portata di mano», ha detto alla Afp uno degli ostricoltori, Sébastien Viollet. I gendarmi talvolta usano le canoe per nascondersi nei canali e verificare che la notte passi tranquilla, all’incirca per tre volte alla settimana. Lavorano in collaborazione con la guardie giurate, per esempio Francis Bédis, che da terra controlla gli allevamenti con i droni: «Incrociando le immagini con il catasto dell’ostricoltura, si possono individuare degli stock sospetti. Talvolta a rubare sono degli allevatori concorrenti».
In una sola notte possono sparire tonnellate di ostriche, e i piccoli allevatori rischiano la rovina. Il 10 ottobre scorso un giovane produttore di Gujan-Mestras, nel bacino di Arcachon, è stato derubato di 7 tonnellate, frutto del lavoro di un anno. I colleghi si sono mobilitati e hanno raccolto per lui due tonnellate di ostriche, che gli permetteranno di affrontare il Natale e non perdere tutti i clienti.
Le aziende più importanti si affidano a trasmettitori Gps a forma di ostrica, nascosti tra i molluschi veri, con i quali controllano la posizione dei loro prodotti. E poi c’è il produttore della «Rolls delle ostriche francesi», Gillardeau, che ha investito cinque milioni di euro nella lotta alla contraffazione e ha trovato il modo di incidere con il laser una «G» sulla conchiglia, perché alcuni ristoranti in Cina – ma anche in Francia – proponevano ostriche normali spacciandole per Gillardeau. La marchiatura è servita anche contro i furti: alcune pescherie hanno avvisato l’azienda quando hanno trovato delle ostriche con la «G» in una partita venduta dai grossisti.