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 2017  novembre 29 Mercoledì calendario

In Germania un giapponese porta in mostra il profumo dei libri. Anche per questo l’ebook non ce l’ha fatta a spodestarli

L’e-book non trionfa. Anche i giovani (dai 14 ai 25 anni) possiedono quasi tutti un lettore, ma continuano a comprare libri di carta perché, spiegano, amano l’effetto collezione. Vogliono vedere i loro volumi negli scaffali. Intanto non è precisa la definizione: dovrebbe essere e-text.
Quel che abbiamo davanti agli occhi sullo schermo è un testo, ma non sarà mai un oggetto particolare come un libro, come si capisce visitando la mostra a Villa Stuck a Monaco dell’artista giapponese Isako Inoue, Die Bibliothek der Gerüchte, la biblioteca degli aromi.
I volumi sono esposti sotto piccole cupole di plastica trasparente, come le pietanze servite nei ristoranti di lusso. Ogni libro ha un odore differente, che fa parte del piacere della lettura. Un profumo che è cambiato con gli anni, come sa chiunque ami i libri, pur senza essere un bibliofilo. Un’edizione seicentesca dell’ Orlando Furioso ha un odore particolare, come una prima edizione ottocentesca dei Promessi sposi. Non occorre tornare tanto indietro. Bastano pochi anni, o decenni.
I libri della Bur, grigiastri, in carta meno che mediocre, negli Anni Cinquanta, avevano un odore particolare, dovuto alla cellulosa e alla colla della rilegatura, che fa parte della mia adolescenza. E lo conservano i superstiti nella mia biblioteca. Li leggevo a scuola, di nascosto, durante le lezioni dei professori noiosi. Purtroppo si sfaldavano spesso, quasi ti esplodevano tra le mani. L’inchiostro di stampa aveva un suo aroma, scomparso ovviamente nei volumi stampati oggi. Anche i giornali hanno perduto il loro profumo.
Le opere esposte a Villa Stuck sono particolari. In Nelson-Die Begründung von Englands Weltmachtstellung, (Nelson-La nascita del potere mondiale dell’Inghilterra), di Max Kirchelsens, stampato nel 1926, è conservato come segnalibro un rametto di lavanda che emana sempre il suo profumo dopo oltre novant’anni. Il lettore, o la lettrice, di quell’anno fatidico durante la Repubblica di Weimar, sopravvive nel libro. Isako, 41 anni, nel 2016 ha cominciato a vagare per le librerie antiquarie di Monaco, per i mercatini delle pulci, e ha chiesto aiuto agli amici, per scovare le opere da esporre. L’artista non parla tedesco e ha quindi scelto solo in base all’odore e al tatto i suoi venti capolavori, tra cui una Bibbia del 1819, e una vecchia edizione dell’Iliade. Non sempre capolavori letterari: ha esposto anche un album di Donald Duck, un fumetto degli anni Sessanta. Inoue ha chiesto la collaborazione della dottoressa Mika Shirasu, professoressa all’Università di Tokio, che ha controllato i volumi, classificandoli in base a dodici categorie. Per ogni libro ha stilato un diagramma, esposto accanto alle campane trasparenti in cui sono elencati i diversi ingredienti che compongono il profumo. Anche la cellulosa come un vino può essere analizzata, e conserva un vago ricordo dell’albero servito a produrla.
In un museo normale è vietato sfiorare i quadri esposti. A Villa Stuck è permesso sollevare le campane e gustare l’odore delle opere d’arte. La mostra è aperta fino al 14 gennaio, e sono in programma visite guidate per i bambini e i ragazzi. L’amore per i libri è una questione di sensualità. Un lettore elettronico è pratico ma non eccita.