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 2017  novembre 14 Martedì calendario

Avvocati e ingegneri, già partito ad Arcore il casting di Berlusconi

ROMA Arcore, l’X Factor di Forza Italia può cominciare. Onorevole non politico cercasi. E il “reclutamento” parte con un’infornata di avvocati, ché possono tornare sempre utili, non si sa mai. «Voglio solo i migliori», ha ordinato Silvio Berlusconi che, come alla vigilia del ‘94, ha deciso portare a termine il casting di professionisti e piccoli imprenditori per rinnovare almeno la metà della squadra parlamentare. E la selezione inizia oggi, non c’è più tempo da perdere, le elezioni politiche sono alle porte.
Sfilano a Villa Gernetto 21 avvocati, bella presenza, under 50 e under 40, il fiore all’occhiello della categoria, sulla carta. A quanto risulta, infatti, lo staff del Cavaliere ha chiesto in via informale al Consiglio nazionale forense e all’Aiga (Associazione dei giovani avvocati) il nome di un brillante e giovane legale per ogni regione. E sembra che il Consiglio, in via altrettanto informale, abbia individuato le figure che in qualche modo potrebbero essere interessate. Nasce da questa preselezione l’elenco dei migliori venti (più uno), che si presenterà oggi al cospetto del leader di Forza Italia, affiancato dal senatore Andrea Mandelli e dall’imprenditore Francesco Ferri. L’invito partito da Villa San Martino è finalizzato a una prima presa di contatto con i promettenti togati. Alcuni, forse la gran parte, qualcuno dice tutti i 21 saranno “arruolati”.
Ma saranno solo i primi. Già, perché l’ex premier non si fermerà qui. Già qualche giorno fa il senatore Andrea Mandelli, che sta collaborando al casting degli imprenditori, ha portato ad Arcore un gruppo di “edili”. Con una cadenza quasi settimanale, l’X Factor proseguirà con altre categorie professionali: ingegneri, medici. «Dobbiamo aprire alla società civile, far capire che ci rinnoviamo sul serio – è il ragionamento che il leader confida ai suoi – la selezione servirà a pescare i migliori ma anche ad avviare un dialogo con il mondo delle professioni». I parlamentari uscenti tremano e non da ora. Al quartier generale berlusconiano hanno stimato in un centinaio i deputati e senatori forzisti eletti nelle liste proporzionali (al netto dei candidati ai collegi uninominali che dovranno essere concordati con gli alleati Salvini e Meloni). Di questi, “almeno la metà” – per disposizione del capo – dovranno essere volti nuovi e soprattutto esterni al mondo della politica. Piccolo problema: i deputati in carica sono 57, i senatori 43, dunque cento in totale. Vuol dire che, a dispetto delle frequenti rassicurazioni agli uscenti, la metà resterebbe fuori. Berlusconi ha in mente una rivoluzione, più che un semplice turn over, ritenuta indispensabile per compensare il gap anagrafico coi leader dei partiti concorrenti.
È un copione che si ripete. Alla vigilia della campagna elettorale del 1994 i candidati del primo casting si presentano in uno degli immobili di proprietà del magnate, in viale Isonzo, a Milano. Anche in quel caso i più “brillanti”, ma tra i venditori di Publitalia: dovevano vendere un brand fino ad allora sconosciuto agli italiani, per una operazione di marketing politico che non aveva precedenti nel nostro paese. Per le politiche del 2001, dopo la traversata nel “deserto”, Berlusconi affida al potente braccio destro nel gruppo Fininvest, Bruno Ermolli, il compito di selezionare la “nuova” Forza Italia, sotto l’occhio supervisore di Claudio Scajola. Poi si aprirà l’era di Denis Verdini. Oggi, in attesa di un ritorno a “casa” del re dei collegi e delle liste forziste, il Cavaliere potrà contare sul coordinatore di fatto Niccolò Ghedini, su Gianni Letta e Mandelli. Che il casting abbia inizio.