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 2017  ottobre 17 Martedì calendario

Parte il «treno» di Renzi Veltroni: a sinistra serve l’umiltà dell’unità, ago e filo

Dialogo e proposte, per costruire “l’alleanza” contro i populisti innanzitutto con gli elettori del centrosinistra e i soggetti della società civile. Lontano mille miglia dai litigi e dalle alchimie della politica romana. Matteo Renzi parte in treno, per otto settimane, attraverso le 107 province d’Italia. E prova a mettersi alle spalle il dibattito sulle alleanze, che dilania il centrosinistra. Anche perché, notano dal Pd, è inutile parlarne per ora: prima bisogna condurre in porto il Rosatellum e superare lo scoglio delle elezioni siciliane. Fino ad allora, e anche dopo, il “mandato” del segretario ai Dem è tenere aperto il dialogo a sinistra. Con tutti: incluso Mdp, anche se è opinione diffusa nel Pd che sia impossibile tornare alleati di “D’Alema e compagni”. Non sarà mai il Nazareno a chiudere la porta, è il mantra: dovranno essere loro semmai ad assumersi l’onere della rottura. Il treno “Direzione Italia”, voluto da Renzi per un anticipo di campagna elettorale all’insegna dell’ascolto, parte oggi alle 9.55 dalla stazione Tiburtina: nella prima giornata toccherà Lazio, Umbria e Marche e poi avanti, in tutta Italia. Il segnale che il Pd intende lanciare lo esplicita il ministro Luca Lotti: «Chi ha voglia di stare in questo percorso e fare un pezzo di strada con noi è ben accetto, senza – precisa però – mettere precondizioni». Walter Veltroni, senza risparmiare punzecchiature al Pd, invita Renzi ad intraprendere il viaggio in treno con «ago e filo a sufficienza per una ricucitura». «Se solo la sinistra riuscisse ad essere unita sarebbe competitiva con la destra: quando uno legge le cifre viene la rabbia» incalza Veltroni. Che chiede a tutti «l’umiltà dell’unità» e replica alle dure critiche di Arturo Parisi al Pd dicendo di non avere «nessuna nostalgia delle alleanze tutti contro Berlusconi».