Corriere della Sera, 20 agosto 2017
Nove bimbi su dieci oggi vincono la malattia
Di leucemia si può vivere. Qualcuno non ce la fa come Andrea, ex concorrente di MasterChef Junior, ma almeno ot-to o nove bambini (a seconda delle statistiche) guariscono grazie a farmaci vecchi e nuovi, al trapianto di midollo osseo e, anche se sperimentali, alle nuove terapie genetiche. Le leucemie sono in aumento tra i giovani (il perché è tutto da studiare, probabilmente l’aumento dell’incidenza è legata a fattori ambientali), ma sono stati i primi tumori a essere sconfitti. Ne sa molto Mario Boccadoro, direttore della Divisione di Ematologia dell’Università di Torino: «Di fronte a un bambino con una leucemia, possiamo sapere da subito, grazie a indagini genetiche, quali sono le terapie da proporre nell’ottica di quella che oggi si chiama medicina personalizzata». Ed ecco le cure. La vecchia chemioterapia è ancora indispensabile: serve a ripulire il midollo dalle cellule maligne (quei globuli bianchi che, proliferando in modo incontrollato, danno origine alle leucemie). Ancora: quando il midollo è «ripulito» dal tumore si può pensare a un trapianto di nuove cellule «sane» (globuli bianchi) che riprendono a fare il loro mestiere di guardiani delle difese immunitarie. E a sconfiggere il tumore. E poi ci sono i nuovi farmaci immunoterapici che risvegliano il sistema immunitario e lo rendono di nuovo capace di aggredire le cellule maligne. E, infine, c’è la terapia genica, tutta sperimentale: consiste nel modificare le cellule del sistema immunitario dell’organismo e renderle «capaci» di aggredire il tumore. Costosissima, applicabile in pochi casi, alcuni esperti sono scettici. Ma questo per dire che la ricerca si sta muovendo in mille direzioni per impedire che giovani Andrea possano andarsene, senza alternative.