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 2017  agosto 19 Sabato calendario

La famiglia da un miliardo di dollari

Criticare la loro volgarità, il loro materialismo, i milioni di dollari spesi in quella chirurgia estetica che le mostra pressoché irriconoscibili dalle foto di qualche anno fa, irridere la loro superficialità: sarebbe facilissimo e altrettanto inutile. Questi dieci anni, nei quali la famiglia Kardashian – madre e cinque figlie – è entrata nelle vite del pubblico televisivo mondiale e nella cultura pop («Al passo con i Kardashian», in Italia su Sky), sono il decennio che ha trasformato una famiglia agiata di Los Angeles come tante in un marchio globale che fattura ormai un miliardo di dollari, un’azienda multinazionale che vendemmia follower sui social media e indici d’ascolto in tv, mette al sicuro copertine delle riviste e alle critiche risponde incassando altri soldi, espandendo ulteriormente il proprio marchio.
L’impresario e amministratore delegato di tutta l’azienda, la domatrice dei social media e mediatrice nei rapporti con il pubblico (cioè i loro clienti) e con la stampa che bypassano con serenità grazie a Twitter e Instagram è Kristen Mary Houghton Kardashian Jenner detta Kris, 61 anni e due mariti (uno, l’imprenditore amico di OJ Simpson Robert Kardashian, morto nel 2003, e l’altro, l’ex campione olimpico Bruce Jenner diventato legalmente donna con il nome di Caitlyn e titolare di un altro reality show). Le figlie, in ordine anagrafico, sono Kourtney, Kim, Khloé (avute da Kardashian), Kendall e Kylie (da Jenner). Ci sarebbe anche un figlio, Rob, unico maschio in questo gineceo e figura tristemente secondaria nel business plan ideato dalla madre.
Il reality Il decennale del programma che ha lanciato le cinque ragazze e la mamma-manager («momager», dicono gli americani con una pratica crasi tra le due parole) è finito in copertina sull’ Hollywood Reporter ma l’impresa Kardashian-Jenner fattura talmente tanto con moda, cosmetici e altri prodotti da comparire ormai più spesso sulle pagine del Wall Street Journal e di Fortune : perché un reality show partito con una certa difficoltà e lanciato dal video porno amatoriale (girato nel 2003 dalla allora giovanissima Kim con un rapper) finito opportunamente online nel 2007 è il veicolo più visibile del brand Kardashian, ma lo zenith degli ascolti c’è stato nel 2011 e da allora resiste ma non è più, per l’appunto, la principale fonte di profitti. Basta pensare che Kim ha guadagnato e continua a guadagnare milioni grazie a una app-videogioco per iOS e Android, «Kim Kardashian: Hollywood», scopo del gioco di ruolo (inevitabilmente) diventare famosi. La piccola Kylie trionfa con i cosmetici, Kendall è una modella richiestissima (sfila regolarmente a Parigi e Milano). Khloé è la più brava a trasformare in denaro le vicissitudini della vita – i problemi con la linea diventano una dieta e un programma tv («Revenge Body with Khloé Kardashian») e il marito cestista Nba che finisce in coma dopo un’orgia durata giorni tra alcol e droga in un bordello (legale) del Nevada la catapulta sulle copertine dei tabloid che si vendono alla cassa dei supermercati di tutta America (mamma Kris sa che Internet vale oro ma c’è ancora un pubblico meno connesso per il quale le riviste popolari hanno sempre grande appeal).
«Al passo con i Kardashian» partorisce programmi «spinoff» uno dopo l’altro perché il brand necessita di una costante evoluzione (il marito di Kim, il rapper Kanye West, fa qualcosa di bizzarro, Internet esplode perché lui prima di cancellare l’account a maggio aveva 27 milioni di follower e lei 102 milioni su Instagram: davanti a Kim ci sono Selena Gomez, Ariana Grande, Cristiano Ronaldo, Beyoncé e Taylor Swift; la sorella Kylie è a «soli» 96,8 milioni).
I social Se la tv è l’amplificatore, i social media sono il moltiplicatore della loro fama e dei loro profitti: il fatto che non siano soltanto trash non è dimostrato da episodi clamorosi come la copertina di Vogue americano dedicata a Kim nel 2014 tra l’incredulità del mondo della moda e la gioia di Anna Wintour (il numero ha battuto in edicola quelli con Michelle Obama e Beyoncé). E già nel 2010 Kim era finita in copertina su un’altra rivista americana di serie A, W : il direttore Stefano Tonchi l’aveva fatta fotografare nuda coperta dalle scritte bianche su sfondo rosso dell’artista Barbara Kruger: («Ruota tutto intorno a me / No, a te / No, a me»).
Vero: il fenomeno Kardashian è inspiegabile soltanto se si finge di non considerare che un ex conduttore di talent show con 36,2 milioni di follower su Twitter è presidente degli Stati Uniti. Nell’anno X dell’era kardashiana Kim ha 18 milioni di follower in più del presidente degli Stati Uniti. Mamma Kris deve averci pensato.