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 2017  agosto 18 Venerdì calendario

Via alla rivoluzione con la moviola in campo

La rivoluzione comincia domani, la serie A diventa super tecnologica. Dopo l’occhio di falco contro i gol fantasma, arriva la Var (Video assistenza arbitrale). Spinta dal numero uno della Fifa Gianni Infantino e fortemente voluta dal presidente della Figc Carlo Tavecchio, la moviola in campo farà il suo esordio attivo in campionato domani alle 18 in Juventus-Cagliari. Il nuovo designatore Nicola Rizzoli ha scelto gli arbitri per la prima giornata e c’è una novità. Non esistono più gli assistenti di porta, ma arrivano il Var 1 (maschile perché in questo caso è il Video assistente arbitrale) e il Var 2. A Maresca di Napoli toccherà dirigere il match dello Juventus Stadium, mentre dietro ai monitor ci saranno Valeri di Roma e Aureliano di Bologna.
Il battesimo non sarà semplice, la Var fa discutere. Non è filata per niente liscia né ai Mondiali Under 20 né alla Confederation Cup. Premier League e Liga spagnola hanno deciso di non introdurla, mentre Bundesliga e Serie A guidano il fronte che porterà la Var al Mondiale di Russia.
La moviola in campo non potrà mai essere chiesta da giocatori e tecnici, entrerà in funzione in quattro casi: gol (si giudica la regolarità di tutta l’azione valutando anche eventuali fuorigioco), rigori, espulsioni e scambio di identità. Non ci sarà aiuto sulle ammonizioni. L’intervento della Var può essere richiesto dall’arbitro o anche arrivare al direttore di gara direttamente da chi è davanti ai monitor.
L’ex arbitro Roberto Rosetti, responsabile del progetto Var in Italia, ha speso l’estate girando nei ritiri della serie A per illustrare il funzionamento a giocatori, allenatori e dirigenti. Chissà se basterà a placare il forte scetticismo, bilanciato da un altrettanto forte ottimismo di chi è favorevole alla tecnologia. Bisognerà abituarsi a partite più lunghe e a vedere l’arbitro a bordo campo a riguardare l’azione su un monitor. Un intervento della Var richiede 40 secondi e l’overrule (il cambio di decisione) avviene in media in una partita su 3. Ma c’è da giurarci: la vecchia moviola della domenica sera in tv si trasformerà nella moviola della moviola in campo. Gli errori caleranno, le polemiche no.