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 2017  agosto 18 Venerdì calendario

Non basterà pagare una sanzione. Niente asilo per bimbi non vaccinati

Nessuno sconto: chi non vaccina il figlio non potrà iscriverlo all’asilo nido o alla scuola dell’infanzia, anche se paga una multa. Lo ribadisce la circolare esplicativa del decreto vaccini, pubblicata dal ministero della Salute, che spiega tutti i passaggi pratici del provvedimento convertito in legge il 31 luglio scorso. Uno dei punti più importanti, chiarito dalla circolare, riguarda proprio l’iscrizione dei bambini più piccoli, da 0 a 6 anni. «La sanzione estingue l’obbligo della vaccinazione – si legge – ma non permette comunque la frequenza, da parte del minore, dei servizi educativi dell’infanzia, sia pubblici sia privati, non solo per l’anno di accertamento dell’inadempimento, ma anche per quelli successivi, salvo che il genitore non provveda all’adempimento dell’obbligo vaccinale».
Le scadenze I tempi per adeguarsi sono stretti: entro il 10 settembre andrà presentata una documentazione che dimostri che il bambino ha effettuato i vaccini obbligatori per la sua fascia d’età (per verificare quali sono www.salute.gov.it/vaccini ) o un’autocertificazione che spieghi i motivi di eventuali ritardi. Se ad esempio il bambino non può essere temporaneamente vaccinato per ragioni di salute, o ha una prenotazione, allora i genitori potranno riservarsi di presentare solo una dichiarazione sostituiva e poi con calma, entro il 10 marzo 2018, portare tutti i documenti necessari. Ciò che conta è che presentino comunque una certificazione, altrimenti i figli non potranno essere iscritti al nido o alla materna: i dirigenti scolastici saranno tenuti a segnalare i casi di inadempienza alle Asl entro dieci giorni.
La fase transitoria, ovvero la possibilità di presentare in primavera le «carte originali», sarà valida nel 2017/2018 e nel 2018/2019. Solo dal 2019/2020 le cose cambieranno, puntando alla semplificazione: dovrebbero cioè essere le Asl stesse a trasmettere i dati sui vaccini alle scuole, evitando un super lavoro alle segreterie scolastiche.
Dalla scuola primaria La data di scadenza per i documenti che riguardano i bambini della scuola primaria, e i ragazzi della scuola secondaria di primo e secondo grado, è invece posticipata: non il 10 settembre ma il 31 ottobre 2017. Anche per gli studenti più grandicelli sarà valida la possibilità di deroga, anticipando un’autocertificazione che sarà seguita dalla documentazione completa a marzo. Ma per loro nessun divieto di iscrizione: i genitori che non vogliono vaccinarli dovranno pagare una sanzione fino a 500 euro ma gli studenti potranno frequentare la scuola dell’obbligo.
Chi non può vaccinarsi Diverso è il caso di chi soffre di una malattia cronica: in questo caso l’attestazione del medico che certifica lo stato di salute posticipa a tempo indeterminato la presentazione dei vaccini. E la circolare precisa anche che questi casi dovranno essere inseriti in classi dove tutti gli studenti sono vaccinati o immunizzati. In ogni caso non potranno esserci più di due studenti per classe non vaccinati. Anche insegnanti e collaboratori scolastici (ma non gli addetti alle cucine) dovranno presentare i documenti sui vaccini effettuati, ma solo a titolo informativo.
Rischio caos dietro l’angolo? L’Associazione dei Comuni (Anci) ha chiesto che vengano stabilite procedure standard per applicare la legge. D’accordo la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli: «La legge nasce con lo scopo di garantire salute e istruzione. È chiaro che dobbiamo mettere in campo procedure snelle e efficaci». Per dubbi il numero verde del ministero della Salute è 1500.