Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  agosto 17 Giovedì calendario

Air Berlin in bancarotta nuovo flop per Etihad

Da anni era malata terminale e adesso Air Berlin, seconda compagnia tedesca, ha dichiarato bancarotta dopo che Ethiad le ha chiuso il rubinetto dei soldi. Angela Merkel ci mette una pezza con un prestito del governo di 150 milioni di euro che rimanda la patata bollente a dopo le elezioni. La concorrenza grida al complotto e presenta ricorso a Bruxelles. Lufthansa scalda i motori per una acquisizione e Ethiad segna il secondo flop dopo l’Alitalia.
L’annuncio dell’insolvenza è arrivato a Ferragosto dopo che Ethiad, azionista di maggioranza (30%), aveva confermato lo stop del finanziamento visto che i 250 milioni concessi a Air Berlin ad aprile per riprendersi erano andati in fumo. Negli ultimi tre anni Ethiad, fra Air Berlin e Alitalia, ha sborsato oltre due miliardi di euro che non sono serviti a risollevare le sorti delle due compagnie europee. Per Air Berlin si profila ora, grazie al prestito ponte del governo, un limbo di tre mesi in cui saranno garantiti i voli e gli stipendi ai circa 8.600 dipendenti. Dopodiché si vedrà: lo spettro di licenziamenti e scioperi a meno di sei settimane dalle legislative è intanto scongiurato per la cancelliera. Nel frattempo si cercano soluzioni e acquirenti con Lufthansa in pole position.

I CONCORRENTI
Il rischio che a pagare siano i contribuenti è «relativamente basso», ha assicurato la Merkel: «Probabilmente non saranno coinvolti». La Cancelliera ha motivato il prestito nell’interesse degli utenti: «Non si potevano lasciare a piedi migliaia di passeggeri». La low cost irlandese Ryanair sente odore di broglio e ha presentato ricorso all’Antitrust tedesco e alla Commissione Ue per violazione delle norme sulla concorrenza. È un «evidente complotto, un’insolvenza ad arte perché Lufthansa possa acquisire Air Berlin senza debiti», roba da Zimbabwe, ha denunciato Ryanair.
Per l’ad di Air Berlin Thomas Winkelmann la bancarotta era invece inevitabile: «Un’insolvenza è sempre una brutta cosa, non stiamo facendo un giochetto cinico», ha detto sperando di salvare «molti posti di lavoro». I posti di piloti e personale di bordo dovrebbero essere salvi, a rischio invece gli amministrativi (circa 1.200) perché i potenziali acquirenti hanno già i loro dipendenti. Oltre alla Lufthansa, anche la concorrente di Raynair, la low cost britannica Easjjet, sarebbe interessata a parti della Air Berlin. Secondo il sottosegretario all’economia, Matthias Machnig, ci sono «diverse compagnie interessate fra cui Lufthansa e Condor». Secondo voci, nello spezzettamento di Air Berlin, la Niki Air, braccio austriaco della compagnia con 850 dipendenti, potrebbe finire ad Eurowings.