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 2017  agosto 17 Giovedì calendario

Ballando con quella zozzona di Macarena

La signora Macarena è una zozzona: forse per questo è stata scelta come protagonista di una delle canzoni estive più fortunate di sempre. Incisa nel 1993 dal duo spagnolo Los del Río, la Macarena – il cui titolo richiama appunto la disinvolta fanciulla del testo – ottenne un successo planetario solo due anni dopo, nel 1995, con annesso balletto scemo, degno côté di cotanta musicale scemenza.
Negli Stati Uniti la hit è stata in classifica per 14 settimane, così come è stata in Top Ten in tutti i Paesi in cui è uscita (in Europa è circolata nella versione riarrangiata dal duo italiano Los Locos); dopodiché è entrata in scioltezza nell’elenco dei 100 singoli più venduti della storia, diventando uno dei “classici” dell’estate danzerina, in discoteca, in spiaggia o nelle festicciole private.
Abilmente camuffato sotto mentite spoglie afro-caraibiche, il testo parla di una discinta signora – tal Macarena – “fatta per ricevere gioia e cose belle… Dai gioia al tuo corpo, Macarena!”. Detto fatto, lei si dà alla pazza gioia con due aitanti ragazzotti, mentre il suo fidanzato, un tizio “che di cognome fa Vitorino”, è assente perché alle prese col giuramento militare.
Le peripezie di Macarena non si limitano però alle banali orge e annesse corna: volitiva com’è, la donna sogna di rifarsi il guardaroba ai grandi magazzini spagnoli (“El Corte Inglés”), di “comprarsi i vestiti più moderni, di vivere a New York” e, ovviamente, “di sedurre un nuovo fidanzato”, meglio se molto ricco e poco geloso.
In pratica è un invito alle donzelle a scegliersi bene lo spasimante: militare no ché poi è sempre via, due no ché poi è faticoso, pigro no ché poi addio New York… “Eeeeee Macarena!”.