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 2017  agosto 17 Giovedì calendario

Quelle 4.150 testate nucleari ancora operative nel mondo

Kim Jong-un ha per ora rinviato un attacco all’isola di Guam, Pacifico occidentale, territorio degli Stati Uniti. L’escalation di minacce tra Pyongyang e Washington delle scorse settimane, però, ha riproposto una minaccia che da lungo tempo grava sul mondo ma che da un paio di decenni era finita ai margini dei dibattiti. Quella di uno scontro nucleare. Per evitare di considerarla un videogioco o una chiacchiera da social media, è forse il caso di metterla con i piedi per terra. Lo Stockholm International Peace Research Institute (Sipri) calcola che (dato a inizio 2017 ) nel mondo ci siano 14.935 armi nucleari, in calo dalle 15.395 di un anno prima. Di queste, circa settemila sono russe e 6.800 americane. Schierate – cioè dislocate su missili o in basi con forze operative – sono 1.950 quelle di Mosca, 1.800 quelle di Washington. Le altre testate sono mantenute di riserva oppure in attesa di essere smantellate. Gli unici altri due Paesi che mantengono ufficialmente un arsenale di schieramento, cioè mobilitabile in tempi brevissimi, sono la Francia e il Regno Unito. Su un arsenale di 300 bombe, Parigi ne mantiene 280 immediatamente operative. Londra, 120 su 215. Gli altri Paesi nucleari hanno bombe schierate ma non lo dichiarano: Sipri calcola che in tutto le testate operative, cioè non di riserva, nel mondo siano 4.150. Complessivamente, la Cina possiede 270 testate, il Pakistan tra le 130 e le 140, l’India 120-130, Israele 80, la Corea del Nord dieci o venti. La riduzione di armi nucleari in corso avviene soprattutto in Russia e in America, sulla base dell’accordo New Start firmato nel 2011. Procede però lentamente. Soprattutto, Mosca e Washington, ma anche gli altri Paesi interessati, hanno in corso programmi di ammodernamento degli arsenali e delle capacità di lancio. Al proposito, gli Usa hanno lanciato, durante l’Amministrazione Obama, un programma da 400 miliardi di dollari da investire tra il 2017 e il 2026. La Cina (sottolinea Sipri) ha in corso miglioramenti qualitativi. Lo stesso vale per Pakistan e India, assieme alla modernizzazione delle capacità missilistiche. I test di lancio di missili da parte della Corea del Nord sono cronaca delle settimane scorse. «Programmi di modernizzazione di lungo termine sono in corso in tutti i nove Stati» nucleari, sostiene Shannon Kile, responsabile per Sipri del programma sulle armi atomiche. Come è noto dai tempi della Guerra Fredda, il fatto che gli arsenali siano colmi di testate nucleari non significa che una guerra di distruzione di massa sia vicina. I numeri, però, ricordano che il pericolo non è virtuale.
@danilotaino