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 2017  agosto 17 Giovedì calendario

La morte di Giulio Regeni. Cosa sappiamo

1 Cosa hanno detto gli americani a Renzi?
In un articolo a firma Declan Walsh, un esperto della vicenda, il New York Times rivela che lo stesso presidente Obama aveva ottenuto «prove incontrovertibili sulla responsabilità egiziana» e su un coinvolgimento ai massimi livelli delle autorità del Cairo nell’omicidio di Giulio Regeni. Da Palazzo Chigi però, su questo particolare decisivo, è arrivata una smentita: «Nei contatti tra l’amministrazione Usa e il governo italiano (il premier Renzi, ndr ) avvenuti nei mesi successivi all’omicidio di Regeni – dicono – non furono mai trasmessi elementi di fatto, come ricorda tra l’altro lo stesso giornalista del New York Times, né tantomeno “prove esplosive”». In assenza di queste presunte prove esplosive la rivelazione è una non-rivelazione perché il coinvolgimento di alcune autorità egiziane nella vicenda è già agli atti dei nostri investigatori.

2 Quanto e a che livello vennero coinvolti i servizi segreti egiziani?
L’inchiesta ha accertato l’omertà e le bugie di alcuni appartenenti agli apparati di sicurezza del Cairo. Un maggiore della National security è stato smentito, ad esempio, sul fatto di aver fornito al capo degli ambulanti una telecamera per riprendere di nascosto Regeni. A sconfessarlo è stato lo stesso Mohammed Abdallah, il capo del sindacato ambulanti che, alla fine di quella registrazione segreta, chiede alla stessa intelligence di andarsi a riprendere l’apparecchiatura. Questa rivelazione introduce delle crepe nella verità ufficiale dispensata inizialmente dalle autorità del Cairo che avevano smentito l’intromissione dei servizi nel rapimento e uccisione di Regeni. L’ipotesi dei pm romani, invece, è che dietro queste persone vi fosse la regia di un livello superiore. Ma per approfondire questo aspetto avrebbero bisogno di partecipare alle investigazioni, cosa che finora è stata loro negata. Fra le richieste più volte sottoposte alle autorità egiziane quella di interrogare i poliziotti e gli alti ufficiali individuati dalla Procura egiziana.

3 Al Sisi sapeva?
Non esiste alcuna prova del coinvolgimento di Al Sisi nel rapimento e nell’omicidio di Giulio Regeni. Alcuni media hanno raccolto la testimonianza di Omar Afifi, ex funzionario del ministero dell’Interno egiziano, il quale accusa il capo di Stato di essere a conoscenza delle torture inflitte a Regeni. E di aver dato mandato di far sembrare la morte del ragazzo un incidente stradale. Afifi ha anche riferito che l’ordine di arrestare Regeni sarebbe venuto «direttamente dal Dipartimento investigativo diretto da Mohamed Sharawy e Khaled Shalabi».

4 Perché i prof di Cambridge non parlano?
Il silenzio dei professori di Cambridge è una scelta dei legali a tutela degli interessi del college, onde evitare eventuali richieste di risarcimento danni. La ricerca sui sindacati autonomi degli ambulanti, progetto al quale stava lavorando Regeni, aveva ottenuto l’incoraggiamento di Maha Abdelrahman, docente ed esperta di movimenti sociali all’Università di Cambridge. Era stata lei ad approvare l’argomento e a insistere affinché il ricercatore andasse avanti sia pure senza formalizzare l’incarico che evidentemente comportava dei rischi. Eppure con i pm romani che sono andati a Cambridge a raccogliere la loro testimonianza i docenti hanno taciuto.

5 Quali sono i prossimi passi della Procura?
Il pm Sergio Colaiocco e il procuratore capo Giuseppe Pignatone faranno tradurre dall’arabo i verbali dei poliziotti della National Security che indagarono su Giulio Regeni e poi attuarono il blitz in casa dei rapinatori teoricamente coinvolti nel caso (un depistaggio a detta dei nostri investigatori dello Sco e del Ros). Inoltre ci si prepara a incontrare gli egiziani a settembre per fare il punto della situazione e seguire la questione che riguarda il recupero delle immagini sovrascritte dalle telecamere della metro. L’attesa è significativa: dai frame recuperati si può risalire all’ultima persona che avvicinò Regeni prima del rapimento. La vera partita (giudiziaria ma in qualche misura anche politica) sul caso Regeni si giocherà proprio allora.