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 2017  agosto 17 Giovedì calendario

Bolt, ci proviamo? L’Albion lo chiama: «Ora gioca per noi»

La Saetta dell’atletica pronta ad abbagliare il calcio. Tutto vero o quanto meno (per adesso) verosimile. Usain Bolt, il semidio della velocità, l’uomo che ha riscritto le leggi della fisica a colpi di record (100 m: 9”58; 200 m: 19”19; 4X100: 36”84) e medaglie (8 ori olimpici e 11 titoli iridati) ha detto addio alla pista dopo il Mondiale di Londra chiuso pochi giorni fa. Ma è stato un addio davvero poco pirotecnico, per un personaggio come lui. Il bronzo nei 100 e il crollo per infortunio con la staffetta giamaicana risplendono poco o nulla. E suonano stonati. Urge quindi un coup de théâtre. E il copione giusto è già confezionato.

LA PROPOSTA A scriverglielo è Ben Robinson, presidente del Burton Albion, squadra che gioca in Championship (la seconda serie inglese), che in un’intervista rilasciata al Sun ha spalancato le porte del club al 30enne Bolt. «Sono sicuro che anche il nostro allenatore Nigel Clough sarà d’accordo – commenta il numero uno della società – Se non altro è veloce! Ha reso grande l’atletica! Anche Adam Gemili che a Londra era nella staffetta britannica della 4x100 ha giocato a calcio quando era più giovane. Insomma, noi siamo disponibili a fargli un provino». Un assist perfetto, non solo per la tempistica. Perché il campionissimo giamaicano che tifa Manchester United ha sempre avuto le idee chiare. Nel novembre del 2016 aveva già detto: «A calcio posso fare bene. Mourinho sa riconoscere il talento, aspetto che mi chiami... Un giorno comunque giocherò in Inghilterra, anche in un club di seconda fascia». Parole che oggi suonano profetiche.

QUEL PROLOGO Ma c’è di più, perché nel curriculum calcistico di Bolt (che è già ambassador del videogame PES 2018) c’è pure uno stage nel 2016 con il Borussia Dortmund felice di ospitarlo per una manciata di allenamenti non solo per via dello sponsor che condividono. Ma quale sarebbe il ruolo giusto per uno come Bolt? Be’, piedi e qualità tattiche a parte (ancora tutti da valutare), potrebbe essere un’ala, un esterno che brucia la fascia. Peccato che lui si veda più da prima punta: «Basta far fatica, basta correre, voglio essere un attaccante da 20 gol a stagione», aveva dichiarato alla testata francese So Foot qualche mese fa. Insomma, il giamaicano pare possa davvero cambiare scarpette, dai chiodi ai tacchetti. Qualche dubbio in più pare invece nutrire il tecnico dell’Albion, quel Nigel Clough chiamato in causa dal suo stesso presidente: «Ma sarebbe un prestito o un trasferimento definitivo? Non lo so. Vediamo, a patto che non voglia troppi soldi...». E chissà che Bolt non diventi pure un uomo mercato di fine agosto. Veloce è veloce. Basterà?