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 2017  agosto 14 Lunedì calendario

Migranti, la rinuncia delle ong

Medici senza frontiere, che non aveva firmato il codice ong voluto dal ministro Minniti, abbandona il Mediterraneo, divenuto a parer suo troppo pericoloso. Stessa decisione da parte della ong tedesca Sea Eye e di Save the Children, che invece il codice lo avevano firmato.

Dove sta il pericolo?
Nella decisione del governo libico di Serraj (quello di Tripoli, riconosciuto dalla comunità internazionale e, per dir così, “buono”) di istituire di nuovo un’area di ricerca e soccorso (Sar) più grande delle 12 miglia dalla costa che sono di sua competenza. L’area Sar esisteva già ai tempi di Gheddafi e si estendeva per 97 miglia, cioè 180 chilometri (tra Lampedusa e la Libia i chilometri sono 355). L’area Sar significa che le motovedette libiche pattuglieranno questa zona molto vasta, in realtà acque internazionali, opponendosi a chiunque cercherà di aiutare i trafficanti di uomini facendosi carico dei loro disgraziati passeggeri. In teoria bisognerebbe che questa Sar fosse approvata dalla Organizzazione marittima internazionale, ma non credo che i libici aspetteranno questa consacrazione. La nave Golfo Azzurro di una ong spagnola è stata accolta da spari di avvertimento e si è subito allontanata. La Guardia costiera libica ha avvertito le navi delle ong che aiuti agli scafisti non saranno tollerati, e dunque l’area del Mediterraneo interessata dai viaggi dei migranti è diventata pericolosa sul serio. Dice Stefano Argenziano, coordinatore dei progetti di migrazione di Medici senza frontiere: «I libici oramai possono fare quello che vogliono con il sostegno dell’Europa e dell’Italia, noi di Msf non vogliamo essere cooptati in questo meccanismo illegale, perverso e disumano secondo cui il codice di condotta è solo una distrazione, non ha alcuna base legale. Chi rispetta la legalità siamo noi, come abbiamo sempre fatto. Sono illegali, invece, gli accordi con la Libia, che fanno proliferare gli scafisti e le mafie. Le crisi migratorie si risolvono solo con la gestione ragionata dei flussi. Riprenderemo le nostre attività in mare solo se si tornerà alla legge e al diritto internazionale». In precedenza Msf ha denunciato che il codice «è parte di un disegno più ampio che intende sigillare la costa libica e intrappolare i migranti e rifugiati in Libia. Gettando via la chiave».

Che cos’è il codice?
Minniti stava andando in America e lo avvertirono che migliaia di migranti erano pronti a dare l’assalto alle nostre coste, partendo dalla Libia. Ad aspettarli c’erano 27 navi delle ong pronte a imbarcarli dai gommoni degli scafisti e a trasbordarli di qua. Quello che Marco Travaglio ha chiamato «un servizio taxi». Minniti rinunciò al viaggio negli Stati Uniti e tornò in Italia. Redasse quindi un codice di comportamento per le ong il cui punto fondamentale è che nessun trasbordo da una nave all’altra è ammesso, salvo che sia autorizzato dalla Guardia costiera italiana. Le ong che intendevano operare nel Mediterraneo dovevano inoltre far sapere chi le finanziava e ammettere a bordo agenti di polizia in grado di identificare chi stava soccorrendo e come. Questo codice, concordato con l’Unione europea e difeso dal presidente Mattarella, ha contribuito a un calo drastico degli arrivi, lanciato in primo piano la figura del ministro dell’Interno, che ora si vuole addirittura alternativa a Renzi per la guida del Pd, e scatenato una polemica tra gli stessi membri del governo, con Delrio che ha attaccato Minniti sulla questione umanitaria, la Boldrini schierata a occhi chiusi con le ong, eccetera. Qualche collusione tra scafisti e ong sta effettivamente emergendo.

Quante navi incrociano adesso nel Mediterraneo in attesa dei migranti?
Due, e non più ventisette. I migranti ora tentano di passare dal lato della Spagna, che s’è trovata con una pressione quasi triplicata. Da noi il calo è stato tale che a questo punto il 2017 registra una diminuzione netta di arrivi sul 2016 del 3,47%. Nel luglio 2016 sbarcarono sulle coste italiane 23 mila migranti, nel luglio 2017 11 mila.

È tutto merito del codice di Minniti?
No. La diminuzione è cominciata all’inizio di luglio, il codice è stato invece approvato alla fine del mese. il merito di Minniti è soprattutto quello di aver firmato, lo scorso 2 febbraio, un’intesa con le autorità libiche - promettendo denaro e aiuti - che ha cambiato completamente l’atteggiamento della loro Guardia costiera. Nelle ultime settimane si sono moltiplicate le segnalazioni relative a interventi dell’autorità libica. Il rovescio di questa medaglia è che i poveri disgraziati che tentano di venire di qua sono riportati in centri di detenzione dove subiscono ogni sorta di violenze. Secondo Flavio Di Giacomo, dell’Organizzazione marittima per i migranti, all’attività della Guardia costiera libica si somma una chiusura più severa della via di terra da cui passano i migranti. «Ci sono controlli molto più severi in Sudan da parte dei sudanesi, con l’assistenza tecnica anche di altri paesi», ha detto Federico Soda, dell’Oim. Aspettiamoci tuttavia qualche contraccolpo, perché il business del traffico umano è troppo cospicuo.

Quanto cospicuo?
Almeno 400 milioni l’anno per le organizzazioni criminali. C’è da chiedersi se non sarebbe da studiare una via di accesso legale e sorvegliata per chi vuole cercare lavoro da noi.