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 2017  agosto 14 Lunedì calendario

«Sono gruppi pericolosi. È un errore normalizzarli». Parla la giornalista Rula Jebreal

«La reticenza di Trump è un endorsement. Mettendo sullo stesso piano i neonazisti e le persone che protestano contro di loro, contribuisce a far diventare normali, questi gruppi pericolosi. Charlottesville è solo l’inizio», dice Rula Jebreal, giornalista italiana di origine palestinese, che da ottobre insegnerà all’Università di Miami. Nel condannare la violenza dei manifestanti in Virginia, il presidente Trump ha dato la colpa «a più parti». Jebreal, appena atterrata a New York, è rimasta inorridita vedendo in tv quegli uomini bianchi che in un pre-raduno, venerdì sera, marciavano con le torce in mano nel campus universitario gridando contro gli ebrei e gli immigrati. «Scene da Notte dei Cristalli. Ma non sono sorpresa – continua – perché già in campagna elettorale Trump aveva ricevuto l’endorsement di David Duke del Ku Klux Klan. Personaggi vicini al presidente, come Bannon, Miller, Gorka, hanno certe idee. Si sa cosa vuol dire davvero lo slogan America First...».
In passato però il presidente Trump ha preso le distanze da Duke: lo ha «ripudiato» in una conferenza stampa in South Carolina, poi lo ha definito «una persona cattiva».
«Sì, ma in campagna elettorale quando Jake Tapper della Cnn mise Trump sotto torchio a proposito dell’endorsement di Duke, lui rispose: “Non so chi sia”. Certo che lo sapeva. Ma era un modo per mandare un messaggio. Quella è la sua base politica. Quando ci fu l’attentato di Londra, scrisse otto tweet di seguito, appena sveglio, nell’arco di due ore; ne scrisse sei dopo un altro attentato in America. Stavolta, ha mandato avanti Melania a twittare sulla libertà di espressione, mentre a Charlottesville ebrei e neri venivano minacciati di morte e una ragazza uccisa».
Qual è il messaggio che in questi mesi è arrivato da Donald Trump ai suprematisti, secondo lei?
«Dopo l’elezione Trump ha fatto loro tre regali: il primo è un ordine esecutivo che stabilisce che la Cia avrebbe investigato sul radicalismo islamico e solo su quello; l’unica ideologia violenta è considerata quella islamista. Il secondo è il Muslim Ban. Il terzo, la nomina come ministro della Giustizia di Jeff Sessions, procuratore del Sud che negli anni 60 e 70 fu accusato di essere un suprematista bianco, perché rifiutava di lavorare con i neri e gli ebrei».