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 2017  giugno 23 Venerdì calendario

Cinesi senza frontiere: ora giocano in Germania

Sarà una di quelle iniziative possibili solo alla Play Station. Finora. Una Nazionale, quella della Cina, iscritta in un campionato per squadre di club. Una selezione Under-20, in questo caso, inserita in uno dei gironi della prossima Regionalliga Sudwest, cioè la Serie D tedesca. La selezione cinese si aggiungerà agli altri 19 club partecipanti, tra cui le seconde squadre (tanto invocate in Italia da Marotta) di Kaiserslautern, Hoffenheim e Stoccarda. Tutte loro giocheranno due amichevoli l’anno, entrambe in casa, contro l’U-20 della Cina, che alloggerà in pianta stabile ad Heidelberg e che «per il disturbo» verserà 15 mila euro nelle casse dei 19 club. I match non assegneranno punti, visto che la Cina parteciperà da «fuori classifica», ma l’iniziativa fa parte di un piano molto più ampio. A novembre i due paesi hanno stipulato un accordo di collaborazione della durata di 5 anni, che prevede lo scambio di competenze: i tedeschi mettono in campo quelle calcistiche, insegnando metodi d’allenamento, tattica e tecnica agli allenatori e ai calciatori i cinesi, e questi ultimi aiutano i club teutonici, e la federazione in generale, nei piani marketing di inserimento nel mercato cinese. 

Un esperimento simile era già stato tentato l’anno scorso con la Serie B portoghese dove, in cambio di alte sponsorizzazioni, sarebbero dovuti essere inseriti almeno 3 assistenti allenatori e 10 calciatori cinesi nelle squadre più importanti del torneo. Si è rivelato un flop, con solo 6 calciatori arrivati e oltretutto senza riuscire a giocare mai. Eppure, a riprova di quanto la Cina tenga al suo progetto di diventare una potenza del calcio mondiale entro il 2025, la «trasferta» dell’U-20 cinese verrà annunciata dal presidente Xi Jinping in persona, che visiterà la Merkel il 5 luglio. 
Ma perché i cinesi hanno scelto la Germania? Intanto perché dal prossimo anno e fino al 2023 tutte le gare di Bundesliga verranno trasmesse in Cina dall’emittente Suning Sports TV, lo stesso Suning proprietario dell’Inter (che ha speso 235 milioni per assicurarsi i diritti). E poi perché, tra tutti i campionati al mondo in cui far crescere i giovani, quello tedesco è in assoluto il migliore. Tra i top 5 campionati europei la Bundesliga vanta l’età media più bassa (25,7 anni, contro i 27,2 della Liga e della Premier, i 26,9 della Serie A e i 26,2 della Ligue 1). Club come Mainz e Stoccarda hanno permesso a gente tipo Jurgen Klopp, Joachim Loew e Thomas Tuchel di esordire come allenatori in Bundesliga a 35 anni, mentre Julian Nagelsmann a soli 28 anni è diventato tecnico dell’Hoffenheim. È la Mecca dello scouting e della crescita dei ragazzi, perfetta per recepire le politiche protezionistiche adottate dal calcio cinese dopo un paio d’anni di spese folli: obbligo per i club di schierare portieri cinesi e raddoppio dei costi per gli acquisti stranieri: chi spenderà più di 6 milioni per comprare un giocatore dovrà pagare una somma equivalente da versare in un fondo destinato proprio allo sviluppo del calcio nazionale. Un piano che, all’ombra della Grande Muraglia, sperano dia dei risultati a breve, visto che la Nazionale maggiore, guidata da Marcello Lippi, è a un passo dal dire addio al Mondiale 2018.