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 2017  giugno 23 Venerdì calendario

Frassica: «Ho detto troppi sì e ho sbagliato»

Nino Frassica, Fra Antonino da Scasazza di Quelli della notte, il bravo presentatore di Indietro tutta, il maresciallo Cecchini di Don Matteo, attore di tv, radio, cinema, teatro, stakanovista del lavoro, cantante, maestro del calambour una volta si presentò così: «Io faccio sport: calcio, cavallo e caciocavallo». Se uno gli chiede se guarda la televisione, oltre a farla, risponde: «L’accendo raramente, guardo solo i talk show, i reality, i talent, i tg, i film, i telefilm, le fiction, le serie, i varietà, lo sport... e basta». Ma, se si decide di buttarla su serio, è anche capace di fare autoanalisi: «Ho il sì facile, forse ne dico troppi. Qualcosa in meno avrei potuto farlo. Il guaio è che il mio è un mestiere astratto, non si sa mai prima cosa succede dopo». E, così, Nino ha riempito tutti gli spazi, prima, dopo e durante. L’estate è già piena, parte su Rai 1 Complimenti per la connessione, striscia di sei minuti, spin off di Don Matteo, in onda tutte le sere dopo il Tg1. «Vengo dopo il tiggì e la cosa non mi suona nuova» fa notare. 
Già, Nino, e sono passati trent’anni da Indietro tutta.
«Mi sono volati sotto il naso. Ma Indietro tutta resta il ricordo più bello della mia vita, assieme alle prime giornate di Quelli della notte, quando abbiamo capito che era un successo clamoroso». 
Forse tutti quei si detti dopo sono nati dalla paura di non ripetere quel clamoroso esito iniziale. 
«Quando prendi un 10 anche se arriva l’8 non va bene. E dopo Indietro tutta ho faticato. Specie fino a quando hanno continuato a fare paragoni. Poi hanno smesso, ed è andata meglio». 
Quel compleanno di Indietro tutta andrà festeggiato anche in tv. L’appuntamento è a dicembre su Rai 2.
«Faremo festa alla maniera dei matrimoni meridionali, una settimana per ricordare con tutti quelli che hanno partecipato al programma». 
Capelli bianchi e coccodè, magari un po’ spenacchiate.
«Ma non rifaremo il programma». 
Ha già fatto gli auguri a Renzo, che domani compie gli anni (sono 80 ma è meglio non dirglielo)? 
«Vorrei farglieli, ma non so se sarebbe contento. Anche a me spaventa la cifra nuova, quando cambia la decina. Sessantasei, sessantasette vanno bene. Ma i 70 si avvicinano». 
Arbore esorcizza il problema tuffandosi nel lavoro con la sua Orchestra italiana. Lei non si ferma un attimo. Il suo nome è finito anche nel cartellone della Scala. 
«Sarò il carceriere Frosch nel Pipistrello di Johann Strauss, ma come voce recitante, senza cantare». 
Poi c’è il cinema, a giorni esce Ninna Nanna di Dario Germani ed Enzo Russo. E deve girare la nuova serie di Don Matteo. A proposito a che numero siamo? 
«Siamo arrivati a 11, ma è previsto che andremo avanti a oltranza, finché ci reggiamo in piedi»
Ci sarà poi la ripresa in autunno del Dopofiction, con la riabilitazione di Flavio Insinna, dopo l’incidente dei pacchi. 
«Certo, ci sarà. Ha capito, ha sbagliato, ma non ha ammazzato nessuno». 
Niente cinepanettoni, quest’anno? 
«L’anno scorso ho accettato solo perché c’erano Lillo e Greg. Ma è da tempo che ho detto basta». 
Fanno parte dei troppi sì detti in passato? 
«Probabilmente, ma nella vita si sbaglia tutti. È brutto quando a farlo è il chirurgo».
Dimenticavamo: ci sono i concerti con la sua band. 
«Coi Los Plaggers facciamo musica a calendario, quando ho tempo. Il repertorio sono cover mischiate: Viva la mamma col pomodoro o Tuca tuca nun chiagne. Poi ci sono Donne a Surriento, Voglio andare a vivere coi cugini di campagna». 
Nel frattempo dal 3 luglio parte la nuova serie di Complimenti per la connessione. 
«Con Francesco Scali mi trovo molto a mio agio, mi permette di improvvisare con la mia comicità surreale. In una sketch-comedy si può osare, ma anche in Don Matteo nei dialoghi ho spazio per andare a ruota libera»· 
Intanto Nino, come se non bastasse, lancia una nuova proposta: uno spin off dello spin off, cioè far nascere da Complimenti per la connessione una sit come intitolata Casa Cecchini. Come dire, per usare una delle sue battute: Frassica è proprio in forma sbagliante.