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 2017  giugno 23 Venerdì calendario

Harry, il gran peso della corona. Dalla scomparsa della madre Diana alla spesa (da solo) al supermercato. Sogni e sbagli del «principe normale»

LONDRA «A nessun bambino dovrebbe essere chiesto di camminare dietro il feretro della mamma, in nessuna circostanza. Oggi non succederebbe». Aveva 12 anni il principe Harry quando, pochi giorni dopo la morte di Diana, sfilò per le strade di Londra al seguito del carro funebre della principessa del Galles. Lo sguardo smarrito, i pugni chiusi, i denti stretti alla ricerca di una forza che per età non poteva appartenergli: l’immagine è ancora impressa nei ricordi di milioni di persone. Sono passati 20 anni. Harry è cresciuto.
Assieme al fratello William e alla cognata Kate sta «modernizzando la monarchia», ha raccontato in una lunga intervista al settimanale statunitense Newsweek. Le tradizioni, le cerimonie, i palazzi sono rimasti immutati nella storia, ma i Windsor sono diversi. Lo dimostra il fatto che Harry possa permettersi, adesso, una velata critica a chi allora decise per lui che si sarebbe unito agli uomini del casato nello struggente corteo d’addio, che possa parlare liberamente del dolore e delle difficoltà che seguirono alla scomparsa della madre e che possa dire apertamente che la corona è un peso che nessun membro dei reali ha fretta di ereditare. «C’è un reale che vuole diventare re o regina? Non credo, ma faremo il nostro dovere al momento giusto».
Il dovere è un concetto che conosce da quando era piccolo, ma che ha fatto suo soprattutto di recente: dopo aver trascorso l’adolescenza e l’inizio dei vent’anni tra feste, bravate ed eccessi da tabloid, ha chiesto aiuto. «Ho capito che dovevo riparare agli errori che stavo commettendo», ha spiegato. Una ricerca interiore che gli ha permesso di comprendere, esprimere e metabolizzare la depressione, la rabbia, l’angoscia che provava.
Oggi lavora sodo, per la sua fondazione, per i soldati che hanno prestato servizio attivo, per le loro famiglie, per i bambini svantaggiati, per l’ambiente e per i Windsor. «La monarchia è una forza di bene. Se stiamo cercando di modernizzarla non è per noi, ma per la gente. Il Regno Unito e il mondo hanno bisogno di istituzioni come questa». La «magia» non va diluita. «È importante trovare l’equilibrio giusto».
Per tutti i privilegi e gli agi che la nascita gli ha accordato, Harry è fiero della sua «normalità», un dono che ha ricevuto da mamma Diana. «Ha fatto il possibile per farci conoscere esistenze ordinarie, ci portava a incontrare i senzatetto. Grazie al cielo non sono completamente tagliato fuori dalla realtà. Credo che la gente sarebbe sorpresa di vedere come siamo normali William e io. Faccio la spesa da solo. A volte quando sono al banco della carne al supermercato mi preoccupo che qualcuno potrebbe farmi una foto con il telefonino, ma sono determinato a fare la mia vita, e se un giorno avrò la fortuna di avere figli spero che anche loro riusciranno a crescere nella normalità». «Credo – aggiunge spiritoso – che continuerei a fare la spesa da solo anche se dovessi diventare re».
Non spetterà a lui. I prossimi tre passaggi sono assicurati, la linea continua: da Carlo a William al piccolo George. Harry è libero di fare il suo lavoro e le sue scelte, professionali e personali. Meghan Markle, attrice, statunitense con un divorzio alle spalle, è una girlfriend consona solo ai Windsor della nuova era. Convolare a nozze? Anche per il matrimonio, come per la corona, non c’è fretta.