ItaliaOggi, 23 giugno 2017
Diritto & Rovescio
Ogni giovedì, in via Calatafimi, a Milano, a pochi passi dalla redazione di ItaliaOggi c’è, da tempo immemorabile, un mercato alimentare all’aperto. Un vero e proprio suk, simpatico e vivacissimo. Sempre più vero anche come suk, dato che i venditori sono sempre più africani del Nord che contano in èro anziché in euro. Da sempre c’è anche, assiso su una cassetta, un uomo sui 40 anni, lunghissimo e ieratico. Calza una lunga tunica bianca che, dalla testa, corre fino ai piedi. Anche la faccia è dipinta di bianco. Fa il mimo. È rigido e impassibile come un merluzzo essiccato. Ogni volta che passo lo tento schiacciandogli l’occhio e deponendogli una monetina. Ma lui, niente, resta rigido. Ieri invece, con mia grande sorpresa, è sceso dal piedistallo, mi ha dato la mano, e mi ha sorriso. «Come mai?», gli ho chiesto. «Domani torno al mio paese». «Dov’è il tuo paese?», gli ho domandato, ritenendolo un italiano, da come parlava. «In Romania. Mi attendono le mie due figlie. Torno il 1° settembre». Nello stringergli la mano gli ho fatto girare una moneta di carta. Lui, da mimo, è rimasto impassibile. Ma ho capito che gli ha fatto piacere.