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 2017  giugno 23 Venerdì calendario

Anticiclone al massimo. Da domenica si respirerà

L’anticiclone nord-africano è all’apice della sua forza, e oggi e domani saranno le giornate di più intensa calura al Nord Italia: questo pomeriggio in Pianura Padana si potranno toccare temperature massime tra 37 e 40 °C, soprattutto dall’Alessandrino alla bassa Lombardia fino all’Emilia Romagna, valori sopra media di circa 10 °C e raggiunti poche altre volte in passato, soprattutto nelle roventi estati del 2003 e del 2012. Sotto le 15 ore di sole del Solstizio, le colture agrarie ne soffriranno, specie nelle province emiliane i cui suoli sono più riarsi dalla siccità.
A Piacenza finora sono caduti appena 223 mm d’acqua da inizio anno, meno di due terzi del normale, ed è raro presentarsi già all’inizio dell’estate con una tale penuria d’acqua, per di più con temperature così elevate che intensificano ulteriormente le perdite idriche per evaporazione. Ma saranno ore di forte disagio fisiologico anche per la popolazione, solo in parte attenuato di notte dato che a stento le temperature minime scenderanno sotto i 20 °C, non soltanto nelle città, ma pure nelle zone extraurbane.
La buona notizia è che domenica dovrebbe cominciare ad andare meglio quanto meno sulle alte pianure del Nord, con un paio di gradi in meno, poi tra lunedì e martedì l’arrivo di una perturbazione temporalesca atlantica dovrebbe riportare non solo le temperature su valori finalmente più normali, attorno a 30 °C, ma anche i rovesci di pioggia così attesi dagli agricoltori. Non è detto che ce ne sia per tutti, data la natura irregolare dei temporali, e qua e là i fenomeni potrebbero essere anche intensi e dannosi per effetto di grandine e vento forte, come spesso accade al termine di periodi di forte calura. Al Centro e soprattutto al Sud invece il gran caldo insisterà ancora all’inizio della prossima settimana, con valori perfino vicini o superiori a 40 °C in Sardegna, Sicilia orientale e Puglia. Non si tratta di situazioni totalmente inedite, tuttavia sempre più frequenti (2003, 2005, 2009, 2012, 2015...) e in pieno accordo con quanto più volte ribadito dagli scenari di clima futuro contenuti nei rapporti dell’Ipcc. Le conseguenze del caldo eccessivo sono ancora più apprezzabili se consideriamo i morti per colpi di calore, che nel 2003 furono ben settantamila in Europa. Ecco perché le estati del 2100, probabilmente con 6-8 °C in più di oggi in media al Nord Italia, rischiano di essere un dramma epocale per le generazioni future.