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 2017  giugno 22 Giovedì calendario

Le frasi della sindaca Raggi e la verifica dei fatti

Durante la conferenza stampa convocata in Campidoglio per fare il bilancio del suo primo anno di governo, la sindaca Raggi ha elencato una serie di successi. Il fact checking di Repubblica.
“ABBIAMO APPROVATO IL BILANCIO NEI TERMINI, COSA CHE CI HA FATTO GUADAGNARE UN BONUS DI 15 MILIONI CHE ABBIAMO GIÀ UTILIZZATO PER I SERVIZI. UNA RIVOLUZIONE PERCHÉ PER ANNI NON ERA STATO FATTO”.
L’amministrazione Raggi ha licenziato il suo primo previsionale il 31 gennaio, entro la scadenza di legge, ma non è una rivoluzione. La giunta Veltroni (2001-2007) ha approvato cinque i bilanci di sua competenza entro i termini, di cui tre prima del 31/12. Marino, che aveva ereditato un buco di oltre 800 milioni, ha saltato la sua prima scadenza (il varo in consiglio è avvenuto a maggio), ma centrato la seconda, approvando il previsionale 2015 entro il 31/12 in giunta e a marzo in consiglio, così come da proroga concessa dal governo a tutti i comuni. Il solo a sforare quasi sempre è stato Alemanno. Oltretutto non era mai accaduto che un Dpf venisse bocciato dai revisori dei conti comunali: è successo per la prima volta alla giunta grillina.
“ABBIAMO MESSO IN STRADA 150 AUTOBUS NUOVI. A QUESTI ABBIAMO AGGIUNTO ALTRI 45 FILOBUS CHE ERANO ABBANDONATI DA OTTO ANNI IN UN DEPOSITO”.
È stato il sindaco Marino a espletare la gara per l’acquisto dei nuovi mezzi. Raggi ha raccolto i frutti di quel lavoro. Quanto ai 45 filobus, la storia è più controversa: dovevano viaggiare sui “corridoi della Mobilità” progettati da Veltroni, che però poi Alemanno ha bloccato. Resuscitati da Marino, non c’è stato il tempo di renderli operativi. La giunta grillina ha deciso perciò di tirar fuori i filobus dai depositi e utilizzarli come normali bus. Solo che i piccoli motori diesel, pensati come supporto all’alimentazione elettrica, non reggono la strada e si rompono. Oggi quasi la metà sono fermi, in attesa di manutenzione.
“ROMA, COME TUTTE LE GRANDI CITTÀ EUROPEE, HA FINALMENTE UN PIANO PER LA RIDUZIONE E LA GESTIONE DEI MATERIALI POST CONSUMO, CON L’OBIETTIVO “RIFIUTI ZERO” E UNA DIFFERENZIATA AL 70%”
Il piano Raggi prevede di ridurre la spazzatura prodotta dai romani da 1,7 milioni a 1,5 milioni di tonnellate l’anno e di portare la differenziata al 70% entro il 2021 grazie al “porta a porta” spinto. Peccato però che oggi stia al 44% e negli ultimi 3 mesi, a causa dell’emergenza rifiuti provocata dalla fragilità del ciclo cittadino, sia scesa di un punto. Roma ha solo 4 impianti di trattamento, il resto dell’immondizia viene spedita in giro per l’Italia e l’Europa. La giunta grillina prevede di costruire tre impianti per il compostaggio, ma ancora non si sa né dove né quando. L’unico progetto già avviato, l’ecodistretto varato da Marino, è stato bloccato.
“LO STADIO DELLA ROMA ERA PARTITO COME GRANDE SPECULAZIONE EDILIZIA. ORA INVECE ABBIAMO PIÙ VERDE, RISPARMIO ENERGETICO E OPERE PUBBLICHE”
Con il progetto precedente i privati avrebbero dovuto realizzare 370 milioni di opere pubbliche, con la delibera Raggi solo 180. Naturale, si dirà, visto che le cubature sono scese del 40% se si considera l’intero complesso edilizio, del 50 sul solo business park. Ma è una illusione ottica: le opere pubbliche a carico dei privati previste da Marino pesavano infatti per 30% sull’investimento totale, con Raggi si scende a 10%. In proporzione, ci saranno meno opere pubbliche: spariti il ponte che doveva collegare la Roma-Fiumicino con Tor di Valle, e il prolungamento della metro B; il potenziamento della ferrovia Roma-Lido si riduce all’acquisto di soli 6 nuovi treni a carico dei privati.
“IL PIANO REGOLATORE SOCIALE MANCA DA 13 ANNI. NOI ABBIAMO RIAVVIATO IL DIALOGO COI CITTADINI”.
L’ultimo piano varato dal consiglio comunale risale al 2004: fissava gli indirizzi per gli interventi sul territorio rivolto alle fragilità: anziani, disabili, senza fissa dimora. E non è mai decaduto. Quindi non è vero che “manca”. Aggiornato da Alemanno, la delibera di giunta non è mai però passata in consiglio. L’assessore al Sociale di Raggi ha fatto 15 incontri e avviato il percorso, ma a oggi non c’è ancora un documento condiviso.