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 2017  giugno 22 Giovedì calendario

Giovani, web, Trono di Spade. «Ecco il futuro dei giornali»

TORINO Qual è il futuro dei giornali? La Stampa compie 150 anni e sceglie un compleanno pensoso. Invita a Torino molti protagonisti dell’informazione internazionale, che portano preoccupazioni, offrono intuizioni e tentano qualche profezia.
Ecco una personale selezione.
Abitazioni«Il rapporto tra i nostri media, Facebook e Google? Loro sono i padroni di casa, noi siamo gli inquilini. Ci stanno alzando l’affitto» (A.R.Sorkin, columnist, The New York Times ).
Acquisti
«Ho comprato The Washington Post perché è un’istituzione. È il giornale della capitale degli Usa! Ci tengo molto. Mi sento un missionario, ma non un filantropo. Rispetto l’indipendenza della newsroom, ma deve mantenersi da sola. Se avessi detto ai giornalisti: “Non preoccupatevi di perdere soldi!”, avrei fatto il loro male» (Jeff Bezos, editore, Washington Post ).
Dovere
«Abbiamo il dovere civico di rendere le notizie interessanti» (Lydia Polgreen, direttrice, The Huffington Post ).
Equitazione
«I giornali di carta resisteranno. Certo, sono destinati a diventare esotici. Un po’ come avere un cavallo. Non si tiene per il trasporto, ma perché è bellissimo.
Arriverà qualcuno, vedrà un giornale di carta e dirà: “Wow! Posso provarlo?”» (Jeff Bezos, cit.).
Fine settimana
«Il weekend è un’ottima opportunità: la gente ha tempo di leggere» (Lionel Barber, direttore, Financial Times ).
Generazioni
«Smettiamo di guardare i millennials. Li conosciamo già. Guardiamo ai ragazzi tra i dieci e i tredici anni. Loro ci indicano dove andare» (Gary Liu, 33 anni, Ceo, South China Morning Post).
Investimenti
«Non puoi diventare grande se ti restringi. Devi investire e assumere». (Jeff Bezos, cit.).
Lungo termine
«Diciamo al FT di non guardare al breve termine. Per tre anni non abbiamo bisogno di dividendi. Guardino al lungo termine» (Tsuneo Kita, presidente di Nikkei, proprietaria del Financial Times ).
Mercato/1
«Puntiamo a 10 milioni di abbonati nel mondo. Ce la possiamo fare. Gente istruita, che sa l’inglese, ce n’è» (Mark Thompson, Ceo, The New York Times ).
Mercato/2
«The Economist è speciale, perché offre ogni settimana una visione del mondo. La platea potenziale?
Ottanta milioni di “curiosi globali”» (John Elkann, editore, La Stampa e The Economist).
Narrativa
«Nei giornali dobbiamo ricreare ogni giorno “Il trono di Spade”: una storia così interessante che non possiamo restare fuori» (A.R.Sorkin, cit).
Ossessioni
«Facebook e Google non sono interessati alla news industry. Noi, invece, siamo ossessionati da loro. Preoccupiamoci delle nostre piattaforme, invece» (Jessica Lessin, fondatrice di The Information).
Redazioni
«Le redazioni saranno più piccole, agili, non formate necessariamente di soli giornalisti» (Lionel Barber, cit).
Stessa barca
«L’indipendenza editoriale è fondamentale, ma giornalisti e aziende devono imparare a lavorare insieme». (Zanny Minton Beddoes, direttrice, The Economist ).
Talento
«Parliamo spesso del business dei giornali come fosse solo un’industria. Ma è soprattutto un business di talenti. Trovarli e coltivarli è la chiave di tutto» (A.R.Sorkin, cit).
Teenagers
«Le chiedevo di Snapchat e mia figlia di 13 anni mi ha risposto: “Adesso non posso, mamma, sto leggendo The Economist”» (Zanny Minton Beddoes, cit).