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 2017  giugno 22 Giovedì calendario

Boom di falsi pentiti del Botox: «Fanno le punturine di nascosto»

Ci sono le star Nicole Kidman, Courtney Cox e Cameron Diaz. E c’è la popolarissima Kim Kardashian e, come rappresentante del mondo maschile, la popstar Robbie Williams. La lista dei «pentiti del botox» è sempre più lunga. Ma non tutti – e, per alcuni esperti, in realtà, nessuno – rimpiangono davvero di aver utilizzato il trattamento anti-età più popolare del momento.
Emblematico il caso della Kidman: dopo aver confessato di sentirsi a disagio per un viso troppo «gonfio» e inespressivo, aveva promesso di non voler più ricorrere alle punturine, anche se – dicono i «rumors» – le sue ultime apparizioni sulla scena la contraddirebbero: il suo bellissimo viso sembra di nuovo un po’ «spianato». Ecco perché è più corretto parlare di «falsi pentiti del Botox», come li definisce Carlo Macro, specialista in chirurgia plastica ed estetica e chirurgo maxillo-facciale all’Ospedale San Camillo di Roma. «Probabilmente è un modo per farsi pubblicità», gli fa eco Valerio Cervelli, direttore dell’Unità operativa complessa di chirurgia plastica e ricostruttiva del Policlinico Tor Vergata di Roma.
Perché è difficile arrivare a «odiare» le iniezioni della tossina botulinica. «Queste – spiega Macri – consentono di rilassare i muscoli del viso e ottenere un aspetto giovanile. Possono essere utilizzate per attenuare le rughe della fronte e le “zampe di gallina”». Il risultato è notevole. «Si può ringiovanire un volto di 10 anni – sottolinea Macro -. E come ci si può rammaricare di questo? E poi: davvero crediamo che il viso di molti personaggi, anche avanti con l’età, appaia così, naturalmente?». Il trucchetto c’è. E spesso si chiama proprio botulino.
Le iniezioni non danno effetti permanenti. Per questo, basta saper aspettare. «Debotoxizzarsi» non è difficile. «Gli effetti sono temporanei – spiega Cervelli -. Se non si è contenti, in appena 4-6 mesi si torna come si era prima. E, infatti, ripeto questo trattamento su un paziente due volte l’anno», precisa Macro. Al massimo ci si può pentire del chirurgo e del modo in cui ha operato.
Non è un caso che il botulino è sempre più richiesto. Secondo l’Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino, solo nel 2015 il farmaco «spiana rughe» ha visto un incremento del 12,5%. La popolarità si deve alla poca invasività rispetto agli effetti, più che evidenti. Diversi, invece, sono i trattamenti con i classici filler iniettabili, come l’acido ialuronico. «Se fatti male, ci possono essere problemi», spiega Macro.
E allora chi sono i pentiti del Botox? Sono – dicono gli specialisti – persone «gelose» del proprio segreto di giovinezza. «Molti non ammettono di sottoporsi al botulino: una paziente mi ha confessato che non consiglierà mai alle amiche di ricorrere ai miei trattamenti – conclude Macro -. Non vuole che gli altri sappiano».