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 2017  giugno 22 Giovedì calendario

Rai, la Berlinguer sfora. Mannoni attacca: l’ha fatto per sfregio

Scoppia il caso Berlinguer mentre sembrava che una pax ecumenica avesse baciato la Rai. Galeotta fu la trasmissione dell’altra sera, «#Cartabianca» che ha inanellato, a dire dei detrattori, parecchie gaffe. Innanzitutto l’ospite sbertucciato in studio. Oscar Farinetti aveva appena finito di dire la sua sui giovani e il lavoro, quando la ricercatrice italiana di stanza a Parigi, Marta Fana, gli ha rovesciato addosso accuse pesanti di sfruttamento appunto di quei giovani che sono alle sue dipendenze.
Immediata la reazione dell’imprenditore che ha minacciato la giovane studiosa di querele a grappolo mentre la padrona di casa tentava invano di calmare le acque. Forse per questa bagarre o forse perchè Camilleri stava per svelare la fine che avrebbe fatto Montalbano, la trasmissione si è prolungata oltre misura, sforando su «Linea Notte» condotta da Maurizio Mannoni. Non è la prima volta che accade, anzi, tanto da buttarla spesso in burletta. Forse il giornalista non si era divertito allora e neppure ha gradito adesso le mani avanti della giornalista che annunciava il suo peccato. Dopo che si è visto erodere 10 minuti di trasmissione, è sbottato accusando la sua ex direttrice di «agire per sfregio, senza alcuna necessità giornalistica. Spero che qualcuno intervenga».
A parte gli screzi tra conduttori, #Cartabianca finisce comunque sotto assedio da parte dei renziani per il caso Farinetti. Scende in campo il segretario della commissione di Vigilanza Rai e deputato Pd Michele Anzaldi, che tuona contro la trasmissione della Berlinguer e promette di chiedere alla Commissione di Vigilanza di chiamare la direttrice di Raitre, che ospita il programma, per chiarire e rispondere. «Accuse vecchie e infondate all’indirizzo di un campione del made in Italy. Chi si assumerà i costi legali per gli avvocati e per la querela? Perchè invitare un imprenditore e farlo accusare pesantemente senza che la conduttrice abbia detto una parola? L’ennesimo disservizio offerto agli spettatori».
Una storia che ha fatto passare sotto traccia l’audizione in Vigilanza della presidente Maggioni che ancora in tema del tetto a 240 mila euro alle star, ha rimandando al dg Orfeo la responsabilità: «Sarà lui a descrivere e a motivare ogni singola deroga al tetto». Buon lavoro.