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 2017  giugno 22 Giovedì calendario

Le donne sono arrapate gli uomini molto meno

Da sempre li accusiamo di essere superficiali, egoisti e concentrati esclusivamente sul sesso. Ma, secondo una ricerca condotta qualche tempo fa dal Kinsey Institute dell’Indiana University, a dare priorità al sesso non sarebbero gli uomini, bensì le donne, che considerano l’appagamento sessuale l’ingrediente principe di una relazione di coppia felice e duratura. Gli uomini, invece, preferiscono le coccole. Altro che bionde... 
Baci, carezze, abbracci, ma anche complimenti, piccoli teneri gesti e attenzioni, sembra che siano bisogni indispensabili ai quali il sesso forte non possa rinunciare. Le donne, dal canto loro, considerano spesso queste manifestazioni di affetto come inutili smancerie. Soprattutto quando la relazione di coppia si consolida, diventa facile per la donna entrare in quella spirale che la porta a trascurare il partner, privandolo di ciò che più ama: la tenerezza. Ecco perché un nutrito numero di uomini che tradiscono ammettono di essere alla ricerca di calore e di ascolto più che di sesso sfrenato e di trasgressione. Tanto che spesso essi ricorrono persino al sesso a pagamento pur di soddisfare il desiderio di sentirsi amati. In questo caso, l’incontro con la prostituta non implica affatto l’esperienza sessuale ed assume quasi le caratteristiche di una seduta con lo psicoterapeuta, diventando un’occasione per il maschio per raccontarsi e tirare fuori preoccupazioni, paure, dubbi, dolori, nonché tutto ciò che egli non avrebbe il coraggio di confessare alla propria compagna, magari per il timore di essere giudicato o non compreso. Il tutto condito con dolci carezze. 
Ma perché è così importante la tenerezza? Gli scienziati hanno dimostrato che le coccole migliorano il nostro stato di salute, diffondendo un senso di benessere e di sicurezza che giova al corpo e allo spirito. Questo è dovuto al fatto che, quando ci si abbraccia o ci si accarezza, vengono prodotte tre sostanze: dopamina, serotonina ed ossitocina. Quest’ultima, in particolare, è nota con il nome di “ormone del benessere”, proprio perché ci fa sentire più rilassati e più felici. 
Le coccole alleviano il dolore, riducono ansia e stress, abbassano la pressione sanguigna, riducendo il rischio di malattie cardiache, migliorano l’autostima, ci rendono ottimisti e migliorano le nostre relazioni familiari e sociali. Diversi studi hanno evidenziato che i neonati che hanno ricevuto più tenerezze da parte dei genitori, da adulti saranno più portati a fidarsi degli altri rispetto ai bambini poco coccolati, i quali, diventati grandi, avranno maggiori difficoltà a relazionarsi con gli altri. 
Basta anche un abbraccio, purché sia sincero, o una pacca sulla spalla, o una stretta di mano, per comunicare al nostro prossimo che gli siamo vicini, che gli siamo grati, o che crediamo in lui. Insomma, il contatto fisico ci rende la vita meno complicata. Inoltre, le coccole aiutano a superare un litigio, ci rilassano, e cementano l’intimità, che è qualcosa che ha a che fare più con la tenerezza che con il sesso. 
Eppure oggi tendiamo a mettere le distanze tra noi e gli altri, forse perché assuefatti ormai ad un tipo di comunicazione virtuale, che esclude del tutto il contatto fisico, relegando destinatario e mittente al di là di opposti e lontani display. Spesso, davanti ad una carezza, ci troviamo impreparati, ci piace riceverla, ma ne siamo anche impauriti. Questo però non vuol dire che non abbiamo più bisogno di coccole e che ci sia sufficiente ormai, per effetto della legga della sopravvivenza di Darwin, l’emoticon di un abbraccio o di un bacio, o un cuoricino virtuale, per scatenare in noi una tempesta di ormone del benessere. Tutt’altro, il nostro bisogno di tenerezza non si è adattato alle nuove condizioni di vita sulla Terra, anzi è aumentato, proprio perché essa oggi scarseggia o è sintetica. 
Stupisce che a soffrire di più di questa carenza sia l’uomo. Da sempre considerato il duro che non soffre, che non piange, il playboy senza sentimenti, forse il maschio è stato discriminato quanto la femmina, quando è stato privato della possibilità di essere semplicemente un essere umano, con le proprie fragilità e il desiderio di essere amato e protetto. 
Riviste femminili, saggi, manuali, programmi televisivi non fanno altro che occuparsi di ciò che gli uomini cercano nelle donne, dispensando consigli a queste ultime sul modo di vestire, di truccarsi, sulle scarpe da indossare, sempre e solo altissime, sulla taglia di reggiseno giusta, per attirare gli sguardi maschili e colpire gli uomini. Così ci siamo convinti di una verità distorta: che per essere felici, nonché per essere amati, sia sufficiente mettersi in tiro o andare dal chirurgo plastico. Invece, il primo passo sarebbe il più semplice: per essere amati dovremmo iniziare ad amare. E a fare più carezze.