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 2017  giugno 22 Giovedì calendario

Giorgio Caproni, chi era costui?

Una bella antologia di testi dedicati alla natura, e contrapposti alle smanie tecnologiche di noi umani, ha formato il tessuto della prova di italiano per l’esame di maturità che poco più di mezzo milione di ragazzi ha affrontato ieri. Una sola sbavatura: il nostro bravo collega Enrico Marro (un suo articolo dedicato ai robot è stato offerto al commento degli studenti) non lavora al “Sole 24 Ore”, ma al “Corriere della Sera”. Del resto gli errori ministeriali nella storia della maturità non si contano e ne ha fatto uno spiritoso catalogo proprio ieri Mattia Feltri sulla Stampa, pizzicando quel “traccie” (invece di “tracce”) apparso l’altro giorno sul sito del Ministero.  

Il mistero quest’anno era Giorgio Caproni, che nessuno aveva mai sentito nominare...
Via, vergogna. Il poeta di Anna Picchi, la madre morta, ricordata quasi alla stregua di un’amante. «Per lei voglio rime chiare, / usuali, in -are. / Rime magari vietate, / ma aperte, ventilate. / Rime con suoni fini / (di mare) dei suoi orecchini. / O che abbiano, coralline / le tinte delle sue collanine. / Rime che a distanza / (Annina era così schietta) / conservino l’eleganza / povera, ma altrettanto netta. / Rime che non siano labili, / anche se orecchiabili. / Rime non crepuscolari, / ma verdi, elementari». Quelli del ministero hanno chiesto agli studenti di riconoscere, nel testo che gli avevano dato, l’enjambement
. Ma nei nostri istituti superiori si studia l’enjambement
? Sono meravigliatissimo. E come mai poi nelle prove europee - Pisa o Ocse - risulta che abbiamo difficoltà a capire, leggendo, anche il testo più semplice, se poi gli si chiede di sapere l’enjambement
? L’esame 2017 mi conferma che la maturità è un esame troppo difficile, e la sensazione, deprimente, è, come sempre, che se lo dovessi affrontare oggi difficilmente lo supererei.  

Ma se promuovono tutti.
È vero. Dunque deve trattarsi di una prova che si presenta di alto livello e di notevole difficoltà, ma che poi, nel segreto delle stanze in cui si correggono i compiti, viene derubricata ad atto quasi solo formale e, in definitiva, privo d’importanza. Quest’anno s’è registrato il record degli ammessi, che è una buona premessa per la promozione di massa successiva: il 96,3%! Ci sarà dietro una ragione politica? Forse. Un eccesso di bocciature avrebbe messo di cattivo umore gli elettori? Renzi, adoperando una parola molto poco capronesca («scelta tosta») s’è congratulato per Caproni, che casualmente toscano, anche se di Livorno («Se non dovessi tornare, / sappiate che non sono mai / partito. // Il mio viaggiare / è stato tutto un restare / qua, dove non fui mai»). Enjambement
a tutto spiano.  

Vogliamo dar conto di questi temi oppure no?
Si sono scelti testi bellissimi - tra questi un Leopardi in prosa magistrale -, legati tra loro da questa problematica: il progresso umano e la relativa avanzata della tecnologia stanno o non stanno distruggendo la Terra che ci è stata affidata (Caproni, nel testo proposto, che si intitola “Versicoli quasi ecologici”: «Non uccidete il mare, / la libellula, il vento [...] chi per profitto vile / fulmina un pesce, un fiume, / non fatelo cavaliere»)? E come faremo, con i posti di lavoro destinati a sparire? Detto questo, la prova di italiano si articolava poi nelle solite categorie che ho difficoltà a distinguere, e cioè “Analisi del testo” (Caproni), “Saggio breve o articolo di giornale” suddiviso negli ambiti artistico-letterario (una Bufera
di Turner e un Pellizza da Volpedo diverso dal solito Quarto stato
, accompagnati da un Pascoli, da un Montale e da un Foscolo), socio-economico (vari testi capeggiati dall’articolo di Marro sui robot che sostituiranno il 66% del lavoro umano), storico-politico (il bombardamento di Montecassino, l’alluvione di Firenze), tecnico-scientifico (robotica e futuro), storico (il boom italiano degli anni Sessanta). Infine una prova di carattere generale dedicata a una riflessione su progresso, civiltà, livello civile della società, devianze, ecc. Mi sembrano cose difficilissime, per le quali ci vorrebbe molto studio focalizzato. Forse sono temi così complicati perché in questo modo sarà giustificata la promozione di tutti. Mi piacerebbe leggere qualche elaborato per vedere come se la sono cavata.  

Che cosa hanno scelto?
Pare che gli argomenti preferiti siano stati quelli relativi al saggio tecnologico e a quello sul boom degli anni Sessanta (ma l’insegnamento della storia arriva così vicino a noi?). Giorgio Caproni, sconosciuto ai più, li ha intimiditi e ci si sono cimentati in pochi. Salvo far impazzire il web appena tornati a casa. La rete ha molto scherzato sul cognome Caproni e l’insulto «capra!», col quale Sgarbi allieta le sue apparizioni in tv. Non so Caproni, un uomo severo, che ha campato la vita facendo il maestro elementare, come l’avrebbe presa.  

E l’
enjambement?
Sarebbe una spezzatura, quando due parole che dovrebbero star vicine vengono invece distanziate in due versi, in modo da creare, insieme, un senso di sospensione e di rottura. Roba complicata. Nei versi citati sopra ce n’è più d’uno. In quello proposto alla maturità, ce n’era uno facile alla fine: «[...] sospira nel sempre più vasto / paese guasto». Non si tratta, una volta tanto, soltanto dell’Italia.