Corriere della Sera, 26 luglio 1956
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Nasser annuncia per radio la nazionalizzazione del Canale di Suez
In un discorso pronunciato questa sera ad Alessandria e trasmesso da radio Cairo, il Presidente egiziano colonnello Nasser ha dato lettura di un decreto da lui firmato oggi e così intitolato: «Decreto del Presidente della Repubblica egiziana sulla nazionalizzazione della società internazionale del Canale di Suez». Ecco il testo del decreto: «La società internazionale del Canale di Suez è una società egiziana di azionisti. Lo Stato egiziano prende a suo carico l’attivo e il passivo della società e prende possesso di tutti i suoi organi amministrativi. Lo Stato indennizzerà tutti i portatori di titoli di questa società, sulla base dei prezzi quotati alla Borsa di Parigi alla data dell’entrata in vigore di questa legge e ciò dopo il trasferimento di tutti i beni della società allo Stato egiziano». Il decreto – ha annunziato Nasser – è già stato pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» ed è pertanto esecutivo. «Funzionari egiziani – ha aggiunto – stanno assumendo il controllo della Compagnia del Canale. Ci riprendiamo quello che era nostro, perché il Canale fu scavato da lavoratori egiziani e con denaro egiziano». Con la nazionalizzazione del Canale di Suez, ha sottolineato Nasser, l’Egitto conta di incassare 100 milioni di dollari all’anno, pari all’ammontare degli attuali profitti della compagnia del Canale di Suez. E ha aggiunto: «Ora noi non abbiamo necessità di chiedere aiuti agli inglesi o agli americani per costruire la diga di Assuan. Costruiremo la diga col nostro denaro».
Nasser ha poi dichiarato: «La causa del popolo algerino che lotta per la sua indipendenza è la nostra lotta. Che l’Occidente lo sappia: noi non potremo mai non essere solidali con questa lotta eroica. Noi difenderemo la nostra indipendenza e l’arabismo per estenderlo dall’Oceano Atlantico fino al Golio Persico». Il Presidente egiziano ha detto inoltre: «Ci rendiamo ben conto delle ambizioni di Israele che vuole stabilire una potenza sionista che vada dall’Eufrate al Nilo». Ed ha soggiunto: «Siamo riusciti a cacciare gli inglesi dall’Egitto non mediante negoziati, come avevamo annunciato ufficialmente, ma con i commandos da noi inviati per operare contro le truppe britanniche». Egli ha anche detto: «L’esercito di occupazione britannico ha compreso che non poteva più rimanere in mezzo a una popolazione ostile e ha dunque deciso di concludere con noi il trattato di sgombero».
Effettivamente reparti di polizia egiziana in pieno assetto hanno circondato questa sera, mediante cordoni di guardie, l’edificio dove ha sede l’amministrazione della Compagnia del Canale di Suez, al Cairo. Funzionari hanno apposto sigilli di cera rossa al principale ingresso degli uffici della Compagnia; il personale di questa rimane in funzione per assicurare il servizio del Canale. Tutti gli introiti divengono proprietà del Governo egiziano e tutti i conti in banca della Compagnia in Egitto sono stati bloccati. Il Canale di Suez, come è noto, era gestito da une società privata, la Compagnia del Canale di Suez, società azionaria, il capitale sociale del Canale è rappresentato da 800.000 azioni. Il Governo inglese è proprietario di un pacchetto di 353.504 azioni. La società è diretta da un consiglio direttivo formato da 32 direttori e cioè: 16 francesi, 9 inglesi, 5 egiziani, un americano ed un olandese.