la Repubblica, 28 marzo 2017
Il grande affare della MotoGp democratica
LOSAIL Dicevano che una stagione come quella passata fosse irripetibile: 9 vincitori diversi in 18 gran premi, sorpassi e colpi di scena da pallottoliere in ogni gara, record di spettatori nei circuiti e in tv. Ma l’esordio in Qatar conferma che la MotoGp può essere ancora più spettacolare: da impazzire. Venghino, signori. Intanto alla Dorna fanno i conti e si fregano le mani: per i gestori del circo a 2 ruote è pronta la terza ricapitalizzazione (899 milioni) in 6 anni. Gli azionisti si spartiranno dividendi tra i 200 e i 300 milioni di euro.
Il segreto di questo successo lo racconta a modo suo Valentino: «Negli ultimi tempi le modifiche al regolamento hanno reso le sfide più equilibrate, perché le differenze tra le case di produzione sono diminuite», spiega il Doc. Il punto è un altro: «I piloti sono tutti fortissimi, non esistono comparse. Mi spiace per i ragazzi della Superbike e per il mio amico Jonathan Rea, ma qui davvero c’è il meglio del motociclismo. Parliamo di 20 campioni, e metà di loro può vincere una gara». Rispetto a qualche anno fa è tutta un’altra cosa. «Se nelle prove del fine settimana fai un piccolo errore, ti ritrovi in fondo al gruppo. Incredibile. Avete visto che bravi Zarco e Folger? Due esordienti: il primo stava per vincere, l’altro ha chiuso nei dieci». Un altro rookie ancora, Rins, è finito nono. «Il livello è veramente alto».
Tutto merito di Carmelo Ezpeleta, padre-padrone della MotoGp. Nel 2014, preoccupato dalla prepotenza delle aziende factory come Yamaha e Honda, ha introdotto un processo di “democratizzazione” delle corse: la concessione della gomma soft e di qualche litro di benzina in più per le open aveva permesso alla Ducati (e alle squadre satellite) di ridurre il gap. Dallo scorso anno la centralina unica ha azzerato i vantaggi in termini di elettronica che le potenti giapponesi – aziende da 15 milioni di motori l’anno e migliaia di ingegneri specializzati nell’elettronica – potevano vantare. Le buone condizioni offerte e gli evidenti ritorni in termini di immagine sono state fondamentali per l’arrivo di tre marchi storici: Aprilia, Suzuki e da quest’anno Ktm.
Nel 2016 gli spettatori nei 18 circuiti sono stati 2.676.632. I diritti tv sono più che raddoppiati in 10 anni. In Italia, il gp del Qatar ha fatto su Sky +47% di spettatori rispetto al debutto del 2016. Compresa la differita su Tv8: 3.700.000 spettatori. E gli azionisti di Dorna Sports hanno appena preparato una ricapitalizzazione che permetterà di distribuire nuovi dividendi: BNP Paribas, Citigroup, JP Morgan, Nomura e Société Générale guidano una operazione da 899 milioni di euro, ammortizzata in 7 anni. Dorna, che possiede i diritti fino al 2041 e quelli della Sbk fino al 2036, nel 2011 aveva già portato a termine una ricapitalizzazione di 420 milioni, seguita – nel 2014 – da una seconda per 715 milioni. Perché con la MotoGp ci si diverte sempre, come dice Valentino. E si guadagna pure.