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 2017  marzo 28 Martedì calendario

Le ville, gli yacht, i vigneti. Con il drone di Aleksej ecco il dossier-Medvedev

È grazie a un piccolo drone e a un paio di scarpe da jogging comperate online da Dmitrij Medvedev che il blogger anticorruzione Aleksej Navalnyj ha potuto confezionare il suo pesante atto d’accusa contro il premier russo. L’inchiesta durata molti mesi e raccontata in un video diffuso su YouTube, parte proprio dall’acquisto in rete di Nike dai colori psichedelici che Medvedev indossa in diverse occasioni. Visto già da 11 milioni di persone, il filmato è all’origine delle proteste di domenica scorsa in diverse città russe: mostra Navalnyj in maniche di camicia che, fissando la telecamera per 50 minuti, svela con «prove inconfutabili» l’elaborato sistema di tangenti e corruttele che avrebbe consentito al premier di acquistare ville, barche di lusso e pregiati vigneti come quello della Fattoria di Aiola nel Chianti. Il blogger sostiene che per accumulare il suo impero, dentro e fuori il Paese, Medvedev abbia usato finte associazioni benefiche affidate a famigliari o persone di sua assoluta fiducia, quali ex compagni di scuola o di università. «Basandoci sulla documentazione pubblicata, affermiamo che alle fondazioni di Medvedev siano arrivati almeno 70 miliardi di rubli (1,1 miliardi di euro) in denaro e proprietà», dice Navalnyj, denunciando un dispositivo basato su prestanomi e falsi indirizzi, tutti facilmente riconducibili al premier.
Là dove il team del blogger non ha accesso, ci pensa il suo drone, sorvolando, per esempio, la lussuosissima dacia di Rublevka, località nella periferia più ricca di Mosca: 2800 metri quadri in un parco di 4 ettari con tanto di lago artificiale, valutata 80 milioni di euro. Ebbene, sulla carta, questa dacia appartiene a una fondazione gestita e presieduta da ex amici di scuola del premier. Ma questa stessa fondazione che di caritatevole ha soltanto il nome risulta essere di proprietà della ditta dove arrivano gli acquisti online fatti dal premier. Non solo: Navalnyj ha anche scoperto che a donare la dacia alla fondazione è stato un potente oligarca, pagando così, dice il blogger, una ricca tangente al premier.
Il video tratta poi dello chalet che Medvedev si sarebbe fatto edificare nelle montagne di Sochi durante i Giochi invernali del 2014, in un terreno ufficialmente destinato alla costruzione di un impianto sportivo o di un hotel. Anche qui a oltrepassare gli alti muri che difendono lo chalet da occhi indiscreti ci pensa il drone dell’associazione anti- corruzione, che riprende un edificio di 4000 metri quadri, identico alla dacia vicino Mosca. La residenza di Sochi è stata valutata 115 milioni di euro, un po’ di più di un’altra villa che secondo Navalnyj appartiene sempre al premier, quella nella sua città natia di Mansurovo, nella regione di Kursk, anche questa filmata dal drone.
Il video di Navalnyj racconta poi di lucrosissimi intrecci tra Medvedev e l’industria del gas e dell’agricoltura in Russia, e riferisce di suoi yatch e vigneti, tra i quali la splendida Fattoria della Aiola, vicino a Siena, che fu del segretario del Partito liberale Giovanni Malagodi e che nei suoi 100 ettari produce Chianti classico Docg. In qualsiasi democrazia occidentale un tale j’accuse farebbe vacillare anche il più popolare dei leader. Ma non è detto che ciò avvenga nella “democratura” russa.