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 2017  marzo 28 Martedì calendario

Le firme dal futuro della Raggi. Nuova tegola sulla Roma a 5 Stelle

Non bastassero Palermo e Bologna, e le relative inchieste sulle presunte falsificazioni, adesso ci si mette pure Roma a contribuire al panico da firma che ha avvinghiato il M5S.
Più che false, questa volta sembrano «le firme che arrivano dal futuro». Così le hanno ribattezzate gli inviati delle Iene, che, in uno nuovo viaggio nella burocrazia elettorale del M5S hanno fatto tappa nel cuore della città che assilla Beppe Grillo e i suoi. La storia in sintesi è questa: gli inviati di Mediaset scoprono che c’è qualcosa di strano nelle procedure per la candidatura di Virginia Raggi. Il modulo di presentazione delle firme necessarie è datato 20 aprile, ma il “firma day”, organizzato dai grillini attraverso i banchetti, è il 23 aprile. Solo in questa data, insomma, vengono certificate le 1.352 firme dichiarate. Tra l’altro, da soltanto dieci cancellieri. Troppo pochi secondo Alessandro Onorato, consigliere della Lista Marchini che ha dato una mano alle Iene e che sarebbe pronto a presentare un esposto in procura per falso ideologico.
La loro tesi che non sia possibile far dichiarare qualcosa a qualcuno che ancora non esiste in un atto formale è supportata da un amministrativista, dal responsabile elettorale del Ministero dell’Interno e dalla prassi che gli altri partiti dicono di aver sempre seguito
Questa volta l’imbarazzo è tale che a legger bene tra le risposte d’ufficio partite per blindare Raggi, c’è poco o nulla del M5S nazionale. Sul blog appare un post firmato «M5S Roma» che cita una sentenza del Tar del Friuli (che permetterebbe di compilare via via i moduli di presentazione delle liste) ma abbozza appena a una difesa solo per respingere gli assalti partiti dal fronte renziano del Pd. Segno che le prove portate per scagionare il Movimento, ai vertici non bastano. Anche perché c’è tutta una disputa, sul filo del diritto, su una sentenza del Consiglio di Stato e su quella del Tar friulano. Anche Luigi Di Maio accenna a una poco convinta linea difensiva: «Vedremo gli avvocati cosa diranno. Le firme sono corrette ma c’è il problema di una data».
Gli avvocati, appunto. Sono loro i reali protagonisti di questa vicenda e delle ricadute politiche che potrebbero scatenare una nuova guerriglia tra i grillini. Perché a mandare su tutte le furie i vertici della Casaleggio sono state le interviste ai due avvocati delegati alla raccolta firme, Alessandro Canali e Paolo Morricone, che non avrebbero informato né Raggi né i capi del M5S delle domande fatte dalle Iene ai tempi della registrazione del servizio. A loro rimanda più volte la stessa Raggi, che pure si dice «serena per la regolarità delle firme». I due legali, secondo fonti del M5S, porterebbero a Roberta Lombardi, l’arcinemica di Raggi. La deputata, a suo tempo attivissima nella campagna elettorale, però si sfila da quest’ultima grana: «Non c’è da fare scaricabarile su di me perché io non c’entro con la raccolta firme che comunque è stata corretta». E i due avvocati? «Sono sempre stati affidabili» sostiene, mentre le resta il sospetto che qualcuno possa giocare a guastare la tregua nel M5S con questa che considera una polpetta avvelenata.