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 2017  marzo 26 Domenica calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - ARRESTATO A MOSCA NAVALNYREPUBBLICA.ITLA Russia è incandescente, la tensione altissima

APPUNTI PER GAZZETTA - ARRESTATO A MOSCA NAVALNY

REPUBBLICA.IT
LA Russia è incandescente, la tensione altissima. Durante la manifestazione anticorruzione a Mosca e in altre città, il leader dell’opposizione Alexey Navalny è stato fermato dalla polizia. Prelevato e caricato su un furgoncino. La folla ha circondato e assaltato il veicolo, centinaia di persone hanno cercato di impedire l’arresto, "fascisti, liberatelo". E ancora, "Vergogna".

La giornata di protesta era stata convocata da Navalny sotto lo slogan "Dimon (diminutivo di Dmitri, ndr.), la pagherai". Nel mirino, Dmitri Medvedev, il premier russo, che secondo l’attivista è tra gli uomini più corrotti della nomenklatura russa. Le proteste erano programmate in 99 città, ma in 72 le autorità locali hanno negato il permesso. A marciare oggi erano migliaia. Paperelle in mano, scarpe da tennis al collo, una marcia pacifica. 

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Oltre al fermo di Navalny, "gli arresti sono proseguiti", ha detto l’organizzazione Ovd-Info parlando di oltre 700 fermi, mentre la polizia di Mosca ha confermato: "Circa 500 persone" sono state fermate "durante la manifestazione non autorizzata a Mosca". "Sono state portate nelle stazioni distrettuali della polizia per sbrigare le pratiche di violazione delle disposizioni amministrative", ha detto la Tass citando un portavoce della polizia. Secondo una giornalista dell’Afp presente sul posto, gli agenti hanno fatto ricorso a dei gas per disperdere la folla.
  Mosca, tafferugli e fermi durante la manifestazione anticorruzione Navigazione per la galleria fotografica 1 di 46 Immagine Precedente Immagine Successiva Slideshow

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Le manifestazioni contro la corruzione, tutte senza il permesso delle autorità, si sono svolte anche a Krasnoyarsk, Tomsk e Vladivostok. Secondo i media locali, qui la polizia ha fermato una trentina di persone. Decine a San Pietroburgo, seconda città del Paese, dove oltre tremila manifestanti si sono riuniti a Campo di Marte. Sono scoppiati tafferugli.
  Mosca, fermato l’oppositore Navalny: la folla assalta il pulmino Condividi  
Il leader dell’opposizione russa ora è incriminato per aver violato il codice amministrativo che regola le procedure per l’organizzazione di manifestazioni e cortei. In base a questa violazione, Navalny rischia una multa, lavori obbligatori o l’arresto.

Sul profilo Twitter del leader anti-Putin sono apparsi due nuovi tweet: "Sono fiero di coloro che sono venuti oggi per le strade. Siete le persone migliori del Paese e la speranza della Russia per un futuro migliore", e ancora "molte persone oggi sono state arrestate: è comprensibile, i ladri devono proteggersi. Ma non possono arrestare tutti quelli che sono contro la corruzione: siamo milioni", ha scrito subito dopo l’arresto.
  Il leader oppositore, che è presidente della Fondazione di Lotta contro la Corruzione, ha documentato la sua denuncia all’inizio del mese, in un video pubblicato su YouTube, frutto di un’inchiesta andata avanti per mesi. Nel video, che è già stato visto più di 10 milioni di volte e dura 59 minuti, si sostiene che il premier Medvedev ha accumulato un impero, tanto dentro che fuori il Paese, mediante finte associazioni benefiche affidate a familiari o persone di sua assoluta fiducia.

"Basandoci sulla documentazione pubblicata, affermiamo che alle fondazioni di Medvedev sono stati trasferiti almeno 70 miliardi di rubli (circa 1,2 miliardi di dollari) in denaro e proprietà", ha sostenuto Navalny.
  Mosca, proteste anticorruzione: Alexey Navalny fermato dalla polizia Navigazione per la galleria fotografica 1 di 10 Immagine Precedente Immagine Successiva Slideshow
Il leader attivista ha annunciato l’intenzione di candidarsi alle prossime elezioni presidenziali. Secondo siti dell’opposizione il corteo a Novosibirsk in Siberia ha visto la partecipazione di circa duemila persone, mentre i manifestanti erano circa 1.500 in altre due città della regione, Krasnoyarsk e Omsk. A Mosca severi controlli di polizia intendono scoraggiare i possibili manifestanti. Secondo il sito di Navalny le proteste erano programmate in 99 città, ma in 72 le autorità locali hanno negato il permesso. Arresto di Navalny, Ezio Mauro: "Quando mi disse ’ho sempre la valigia pronta’ "

ROSALBA CASTELLETTI
MOSCA - Era iniziata come una manifestazione pacifica. Benché il corteo non fosse autorizzato, in migliaia, giovani, anziani, coppie e famiglie avevano aderito all’appello dell’oppositore Aleksey Navalny a protestare contro la corruzione nel Paese percorrendo in senso antiorario i marciapiedi della centralissima via Tsverskaja, che taglia il centro di Mosca sino alla Piazza Rossa. 
  Mosca, nel corteo anticorruzione voluto da Navalny Condividi    
Una folla compatta e silenziosa. Ma riconoscibile. In tanti portavano in mano paperelle di plastica o avevano delle scarpe di tennis legate al collo. Un riferimento alla mega inchiesta pubblicata settimane fa dall’oppositore che, a partire da una foto del premier Dmitri Medvedev con ai piedi un paio di scarpe sportive, era arrivata a individuare un impero immobiliare costruito - secondo Navalny - grazie a una rete corrotta di fondazioni benefiche. Vigneti, un’azienda vinicola in Toscana e ville, una con un laghetto popolato di anatre. Da qui le paperelle. Condividi    

Ma non appena il blogger si è unito alla folla nei pressi di piazza Triumfalnaja - che i moscoviti continuano a chiamare piazza Majakovskaja - ed è stato arrestato, sono iniziate le tensioni. La folla ha provato a bloccare il cellulare su cui l’avevano caricato. Le forze di polizia - dai corpi speciali Omon alle squadre antisommossa - hanno risposto creando dei cordoni umani per spingere i manifestanti da via Tsverskaja e dalle piazze Triumfalnaja e Puskinskaja verso le vie laterali. Centinaia i fermi, almeno 700 secondo le prime ricostruzioni. A ognuno la folla gridava "Pozor", "Vergogna". 
  Arresto di Navalny, Ezio Mauro: "Quando mi disse ’ho sempre la valigia pronta’ " Condividi    
Manifestazioni sono avvenute in tutto il Paese da Vladivostok nell’Estremo Oriente a Novosibirsk, Tomsk e Krasnojarsk nella più grande dimostrazione di massa in Russia dal 2012 a oggi. "Sono fiero di coloro che sono venuti oggi in strada. Siete le persone migliori del paese e la speranza della Russia per un futuro normale", ha commentato il blogger con un tweet dopo l’arresto. "Molte persone sono state fermate, è comprensibile, i ladri si proteggono così", ha scritto in un altro tweet.

REPUBBLICA.IT DI DICEMBRE
MOSCA - "Sono arrivato alla conclusione che parteciperò alla gara per l’incarico di presidente russo": con un video-messaggio postato su Youtube, il principale leader dell’opposizione russa Alexei Navalny ha annunciato oggi l’intenzione di candidarsi contro Vladimir Putin alle presidenziali del 2018.
 
Navalny è il leader dell’opposizione russa più conosciuto e rispettato nel paese: ha iniziato il suo impegno in politica nel 2009 prima come blogger, criticando soprattutto la corruzione che pervade profondamente il sistema politico russo, e poi mettendo nel mirino direttamente il sistema di potere che ruota intorno al presidente Putin.

Per questo, Vladimir Putin lo ha fatto mettere nel mirino della polizia e del sistema giudiziario: è stato messo sotto inchiesta non solo per la sua attività politica ma anche con accuse di appropriazione indebita.  Nel 2013 era stato condannato a cinque anni di reclusione per appropriazione indebita nel caso Kirovles, ma il mese scorso la Corte Suprema russa ha annullato la condanna e ha ordinato un nuovo processo presso il tribunale distrettuale di Kirov. Per il momento il blogger è quindi libero di partecipare alle elezioni.
 
"So bene che sarà difficile opporsi alla macchina della propaganda dell’attuale potere, so benissimo che essere candidato per me sarà molto difficile", ha detto Navalny, che nell’ottobre del 2013 aveva ottenuto il buon risultato del 27,2% nelle elezioni per la carica di sindaco di Mosca.
 
Putin non ha ancora confermato la sua candidatura, ma è ampiamente previsto che correrà a marzo 2018 per un quarto mandato non consecutivo. Se vince, governerà la Russia fino al 2024. L’istituto di sondaggi Levada, ampiamente considerato indipendente, nel mese di novembre ha attribuito a Putin una percentuale di approvazione dell’86%.

PEZZO DEL 15 FEBBRAIO 2015
MOSCA - Il blogger Alexei Navalny, l’oppositore numero uno del presidente russo Vladimir Putin, è stato arrestato in metropolitana mentre insieme ad altri attivisti distribuiva volantini per propagandare una manifestazione non ancora autorizzata. Lo ha reso noto la sua portavoce, Kira Yarmysh. Con lui sono stati arrestati Nikolai Lyaskin, un suo collaboratore, e il direttore della fondazione per la lotta alla corruzione, Roman Rubanov. Un portavoce delle forze di sicurezza ha riferito che entrambi sono in una stazione di polizia, "dove sarà deciso se saranno perseguiti".

Navalny era agli arresti domiciliari. Nel 2013 era stato condannato a cinque anni con la condizionale in un controverso processo per una presunta appropriazione indebita di una partita di legname. Lo scorso anno gli erano stati inflitti tre anni e mezzo in un processo ancor più controverso: una presunta frode ai danni di una nota ditta di cosmetici che non si era neppure presentata come parte lesa. Anche in questo caso la pena era stata sospesa, ma il fratello Oleg, imputato a sua volta, è finito in prigione. "E’ un ricatto", aveva denunciato Navalny.

Un mese fa, invece, il blogger era stato portato da una dozzina di agenti al comitato investigativo come testimone nell’ambito di una nuova inchiesta sul furto di un quadro, anche se pare che il vero bersaglio della nuova offensiva giudiziaria sia la sua fondazione per la lotta corruzione, con cui continua a denunciare gli abusi del potere. Nel frattempo la sede della sua fondazione veniva perquisita da una trentina di agenti armati di mitra col volto coperto da passamontagna. "Sembra tutto un film: tre poliziotti sono con me in auto, altri tre in borghese nella macchina vicino a noi, peccato che non abbia portato gli occhiali scuri", aveva ironizzato Navalny su Twitter.

Al momento dell’ultimo arresto, con alcuni collaboratori e sostenitori, il blogger stava distribuendo volantini per invitare la gente a partecipare alla marcia "anti crisi" per il primo marzo: un’iniziativa per rilanciare, sullo sfondo della crisi economica del Paese, le proteste di piazza che nel 2011 e nel 2012 avevano allarmato Putin. Nelle ultime settimane la polizia si è limitata a seguire i suoi movimenti o a bloccarlo quando esce di casa, come è successo anche oggi. Non è escluso che venga rilasciato a breve e sia semplicemente multato. Il leader del Cremlino sembra infatti riluttante all’idea di imprigionarlo, trasformandolo in un martire.

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Ma al contempo pare determinato a impedirgli di giocare qualsiasi ruolo nel fomentare il malcontento sullo sfondo della grave crisi economica che morde il Paese, tra crollo del prezzo del petrolio, calo del rublo e sanzioni occidentali per la crisi ucraina.