Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  marzo 26 Domenica calendario

In morte di Giorgio Capitani

Dopo Cino Tortorella e Tomas Milan, un altro lutto colpisce il mondo del cinema e della televisione. È morto ieri Giorgio Capitani, che ha legato il suo nome a grandi successi televisivi nazionalpopolari, primo tra tutti Il maresciallo Rocca, con Gigi Proietti (e Stefania Sandrelli). Capitani, nato a Parigi 89 anni fa, aveva cominciato con il cinema, e tra i suoi lavori spicca anche un peplum Ercole, Sansone, Maciste e Ursus gli invincibili (1964), una sorta di Avengers che riuniva i forzuti della mitologia e della fantasia. Ma girò soprattutto commedie come P ane, burro e marmellata (1977) con Enrico Montesano che rimane senza moglie e si consola diventando sultano di un piccolo harem con tre donne; Vai avanti tu che mi vien da ridere (1982), protagonista il commissario Pasquale Bellachioma interpretato dal poco capelluto Lino Banfi.
La sliding door televisiva di Capitani arriva con Il maresciallo Rocca (1996) che sarà un successo fragoroso e che fu lui a decidere di girare a Viterbo, città a cui era legatissimo e in cui è morto. Regista di pontefici (Papa Giovanni XXIII e Papa Luciani), santi (Rita da Cascia), musicisti (Puccini), imprenditori (Enrico Mattei), è stato dietro la macchina da presa anche di un’altra grande fiction molto popolare, Commesse, ambientata in una boutique romana che diventa il luogo di incontri e scontri, pettegolezzi e storie di vita, con un cast al femminile (Brilli, Ferilli, Pivetti, Valle).