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 2017  marzo 17 Venerdì calendario

La Russia progetta lo sbarco. E cerca cosmonauti

MOSCA Cosmonauta cercasi per viaggio sulla Luna. Roskosmos, l’ente spaziale russo, ha lanciato una campagna per reclutare “i primi russi a volare sulla Luna”. Il bando, il primo in cinque anni, è aperto a uomini e donne, purché abbiano meno di 35 anni, detengano la cittadinanza russa e siano laureati in ingegneria o in una materia scientifica oppure piloti professionisti con esperienza nell’industria spaziale o aeronautica. Rigidi i requisiti fisici: altezza tra un metro e cinquanta e un metro e novanta e peso non sopra i 90 chilogrammi. Le candidature resteranno aperte per quattro mesi, ha detto il primo vice presidente del consorzio spaziale, Aleksander Ivanov. La dura selezione prevede vari test, psicologici e sanitari, e scii di fondo per cinque chilometri per provare di essere in forma fisica.
Entro fine anno verranno selezionati tra i sei e gli otto cosmonauti che opereranno il veicolo spaziale di nuova generazione, al momento in fase di sviluppo, chiamato “Federazja”.
Destinata proprio al programma lunare, la navicella Federazja potrà portare quattro persone a bordo. L’obiettivo è lanciare i primi test nel 2023 a partire dal nuovo cosmodromo di Vostochnij, nell’Estremo Oriente del Paese, e arrivare sulla Luna entro il 2031.
La Russia al momento conta 30 cosmonauti, di cui 14 non sono ancora stati nello spazio. I veterani sono Fjodor Jurcikhin e Gennadij Padalka, con rispettivamente quattro e cinque voli spaziali alle spalle. E il cinquantottenne Padalka, oltre a essere il più anziano cosmonauta, può vantare il record mondiale di giorni trascorsi in orbita: 878. Il più giovane invece è Ivan Vagner, nato nel 1985.
Lanciando ufficialmente la corsa al satellite terrestre, la Russia spera di far dimenticare i recenti flop del programma spaziale e rinnovare i fasti dell’era sovietica. Oramai cinquantasei anni fa Jurij Gagarin diventava il primo uomo a conquistare lo Spazio e, seppure le nuove leve non potranno vantare lo stesso primato, il loro sarà comunque un altro “gigantesco balzo per l’umanità”, stavolta sotto la bandiera russa.