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 2017  marzo 09 Giovedì calendario

Caltagirone Editore, perdita netta 2016 a 62,4 mln

Caltagirone Editore ha chiuso il 2016 con una perdita netta di 62,4 milioni di euro a fronte del rosso di 20,1 milioni di euro dell’analogo periodo dell’anno precedente. I ricavi del gruppo presieduto da Francesco Gaetano Caltagirone si sono attestati a 152,3 milioni di euro, in diminuzione del 6,6% rispetto ai 12 mesi del 2015 anche per effetto delle mancate uscite dei quotidiani del gruppo dovute alle giornate di sciopero indette dal personale poligrafico nel corso dell’esercizio.
I ricavi diffusionali si sono ridotti dell’8,7%. In particolare, il fatturato derivante dalla vendita delle copie cartacee dei quotidiani (tra i quali Il Messaggero, Il Mattino, Il Gazzettino e Corriere Adriatico) ha registrato una contrazione del 9,2%, mentre le vendite di abbonamenti e copie multimediali sono incrementate dell’8,1% pur continuando ad avere un’incidenza marginale (pari al 3,2% del fatturato editoriale).
I ricavi pubblicitari hanno avuto una flessione del 4,6%, con una raccolta sulle edizioni cartacee scesa del 5,9%. Positiva la pubblicità su internet, che ha segnato un ulteriore incremento del 4,9% con un’incidenza del 13,4% sul totale. La raccolta effettuata per conto del Gruppo Rcs ha raggiunto invece il 5,9% del fatturato pubblicitario complessivo.
L’Ebitda è negativo per 1,9 milioni di euro (era a +3,1 milioni di euro nel 2015) per effetto di oneri non strutturali sul personale al netto dei quali il margine risulterebbe positivo per 2,6 milioni di euro.
Il risultato operativo è stato negativo per 56,3 milioni di euro rispetto ai -27,9 milioni di euro dell’anno precedente e comprende le svalutazioni di immobilizzazioni immateriali a vita indefinita per complessivi 45,4 milioni di euro (22 milioni di euro nel 2015), gli ammortamenti e accantonamenti per rischi per ulteriori 7,1 milioni di euro e la svalutazione di crediti per circa 1,8 milioni di euro.
La posizione finanziaria netta è incrementata di 11,4 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2015, pari a 122,9 milioni di euro, per effetto principalmente dell’incasso derivante dalla cessione sul mercato di azioni quotate al netto del fabbisogno.