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 2017  marzo 08 Mercoledì calendario

Palermo, fondo d’investimento per un club in rosso? Ecco un’altra storia che lascia perplessi

Il Palermo rischia la retrocessione in B, ha scarsissima liquidità in cassa (39mila euro al 30 giugno 2016) e se non fosse stato per una plusvalenza sospetta sul marchio avrebbe chiuso l’ultimo bilancio con un buco di una ventina di milioni. In questo scenario, non proprio incoraggiante, si fatica a comprendere perché mai un fondo d’investimento voglia comprare il Palermo. Che tipo di ritorno ci si aspetta? Qual è il piano di risanamento/sviluppo per un’azienda che, oltre al corrispettivo da pagare al vecchio proprietario, richiede una sostanziosa iniezione di capitale, senza nemmeno prendere in considerazione il sogno Champions che implicherebbe centinaia di milioni di investimento? Quali sono le garanzie non tanto a tutela di Zamparini ma della continuità aziendale di una squadra che è l’orgoglio di tutta la Sicilia? Tutte domande che risultano ancora senza risposta, anche dopo la conferenza stampa di ieri in cui si è evitato di fornire cifre e dettagli limitandosi a dire che la solidità del progetto ha soddisfatto Zamparini.
PLUSVALENZA Già scottati dall’estenuante trattativa per la cessione del Milan a una fantomatica scatola cinese, gli appassionati di calcio appaiono disorientati ogniqualvolta si sente parlare di fondi interessati a squadre di calcio, specie quelle italiane che solitamente non regalano profitti e hanno bisogno del costante supporto dell’azionista. Insomma, realtà molto distanti dai redditizi strumenti di investimento. Quanto al Palermo, fa già discutere quanto riportato nell’ultimo bilancio, relativo al 2015-16. Per poter chiudere il conto economico con un attivo di 396mila euro è stata decisiva una plusvalenza di 21,9 milioni per la cessione da 40 milioni della controllata Mepal srl, detentrice del marchio rosanero, con atto datato 30 giugno 2016, l’ultima data utile per l’esercizio scorso. Sapete chi è l’acquirente? La società anonima lussemburghese Alyssa, mentre la Mepal ha come amministratore unico Paolo Diego Zamparini, figlio del patron.