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 2017  marzo 04 Sabato calendario

Il Bitcoin adesso vale più dell’oro

Come l’oro, il Bitcoin si estrae. Le miniere in questo caso sono dei supercomputer che, attraverso una speciale tecnologia (blockchain) sfornano ogni giorno nuove sequenze numeriche che oggi valgono, fuori di metafora, oro. Anzi più dell’oro. Perché ieri il valore di un Bitcoin ha raggiunto il record di 1.268 dollari, sorpassando il prezzo dell’oro, scambiato a 1.223dollari l’oncia. Il 3 marzo 2017, quindi, per i crescenti amanti delle criptovalute segna una tappa importante. Ma le analogie con l’oro al momento finiscono qui. Sostenere infatti che ad oggi il Bitcoin rappresenti una valida alternativa agli strumenti finanziari che proteggono dall’inflazione (come l’oro) è alquanto prematuro. Perché la criptovaluta più utilizzata del momento (non è certo l’unica, un’altra che “piace”, seppur meno utilizzata, è Ethereum) ha nell’estrema volatilità (già nel 2013 aveva superato i 1.000 dollari per poi crollare sotto i 400) e nella scarsa liquidità (il mercato dei Bitcoin è stimato in 20 miliardi, quello dell’oro ne vale 7mila) due punti di debolezza che ad oggi non reggono il paragone con il metallo giallo. Certo, dopo che nel 1971 il presidente Usa Richard Nixon sganciò la convertibilità del dollaro in oro il mondo delle valute è profondamente cambiato. Siamo entrati nell’era delle fiat currency, il cui valore non è più agganciato a una materia prima, ma alla forza del governo di imporla come strumento per la riscossione delle tasse. In questa nuova era sta provando a imporsi una moneta digitale che trova la sua forza (e il suo fascino) dal fatto che alle spalle non ha una banca centrale. E per ironia della sorte, il Bitcoin deve questa sua ultima fiammata (+33% da inizio anno) proprio al tentativo di una banca centrale, la People’s Bank of China, di limitarne l’uso. La Cina – dove si estrae oggi il 50% dei Bitcoin – teme una fuga di capitali. Da inizio anno ha varato una serie di misure per frenare i trasferimenti di capitali all’estero, attuando una stretta anche sul trading della criptovaluta. Ma l’effetto è stato quello di rendere il Bitcoin- di cui si stima l’ultima sequenza verrà estratta nel 2040 – una merce ancora più preziosa.