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 2017  febbraio 26 Domenica calendario

Gli stage del 2017 e lo stage di mio nonno

Caro Aldo,
anche se proporre stage è legale, un’azienda non ne dovrebbe proporre a cifre irrisorie, perché è evidente
che lo stage è usato soprattutto per risparmiare sulle tasse e avere meno obblighi verso chi si assume.
Paolo Ottomano, RomaCaro Paolo,
È del tutto normale che uno stagista non sia pagato. Nessuna azienda va avanti grazie agli stagisti. È lo stagista che ha bisogno di un’azienda dove imparare un mestiere, non il contrario.
Se vuole le racconto lo stage di mio nonno. Non un avo remoto: il papà di mia mamma. A 12 anni dovette lasciare gli studi per fare il garzone in una macelleria. Da casa sua erano venti chilometri; ma lui non aveva i soldi per la corriera, e non sarebbe mai salito su una corriera senza biglietto. Partì a piedi. Era il 1924 e c’era il fascismo. Andare sotto padrone era come diventare schiavo. Per fortuna il macellaio era una brava persona. Si chiamava Amilcare Fenoglio. Suo figlio Beppe dimostrò fin da subito un insospettabile talento letterario. Mio nonno ha fatto il macellaio tutta la vita, ed era un uomo finissimo, grande lettore di poesie e di giornali (non ho mai visto un giornale in mano a un giovane, e neanche un dvd o un cd; ne vedo pochi al cinema, a teatro, all’opera, salvo lamentarsi che l’industria culturale non assume; ne vedo molti per strada con in mano lo spritz, e neppure quello è gratis). Non sopporto chi usa la parola macellaio come un insulto, e in genere disprezza i lavori manuali.
Per fortuna le cose da allora sono molto cambiate. Tanti ragazzi possono studiare, e giustamente cercano lavori in linea con quel che hanno studiato. In Italia è dura perché investiamo troppo poco in istruzione, cultura, ricerca, tecnologia. Ma fare un lavoro manuale, per mantenersi agli studi o in attesa di trovare un lavoro intellettuale, non è disdicevole; anzi, è formativo. Purtroppo non abbiamo questa mentalità: anche in regioni dove la disoccupazione giovanile è oltre il 50%, la pizza la impasta un egiziano, la fa un marocchino, la serve un albanese. Disdicevole è dare mille euro a tutti in cambio di nulla. Interessante è la proposta di Emiliano: reddito di dignità in cambio di lavori in biblioteca o al fianco degli anziani. Intanto alle Lettere del Corriere abbiamo venti offerte di lavoro in sospeso e pochi curricula. Forza, ragazzi.