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 2017  febbraio 18 Sabato calendario

Buffett «arma segreta» di Kraft

Warren Buffett alla “conquista” del mondo, almeno di quello del largo consumo. Donald Trump avrà anche propagandato America First per far avanzare l’idea d’un disimpegno globale degli Stati Uniti. Ma nella mente del grande finanziere statunitense la concezione di «America prima di tutto», capitali alla mano, va oggi declinata assai diversamente.
Per l’86enne Oracolo di Omaha, forte di un patrimonio personale da 75 miliardi di dollari e di indiscussa fama di value investor, vuol dire oggi come ieri una scommessa sulla globalizzazione a partire dai grandi gruppi statunitensi. In questo caso un’offerta di merger tra la “sua” Kraft Heinz e la rivale anglo-olandese Unilever. Buffett, o meglio la sua Berkshire Hathaway assieme al colosso brasiliano del private equity 3G Capital Partners specializzato in acquisizioni e riorganizzazioni, aveva già messo a segno il precedente grande colpo nel settore. Nel 2015 la coppia aveva orchestrato il merger da oltre 80 miliardi di dollari di due storici colossi americani quali, appunto, Kraft e Heinz, dei quali mantengono tuttora lo stretto controllo. Questo dopo che due anni prima avevano iniziato realizzando, sempre assieme, il takeover della Heinz per 28 miliardi.
Le operazioni sono state seguite da ondate di drastiche ristrutturazioni, chiusure di impianti, efficienza e miglioramenti della performance. Ma la “pozione” emersa da quelle combinazioni non è bastata a garantire il successo e si è rivelata men che magica: le vendite sono tuttora sotto pressione, soprattutto negli Stati Uniti e in Europa. Risultato: nuovi piani di risparmio, annunciati appena nell’ultimo mese, e inedita attenzione a nuovi trend che premiano ingredienti naturali e senza coloranti artificiali per attirare consumatori di nuova generazione. Soprattutto, un occhio attento a nuove opportunità di fusioni trasformatrici, sempre più grandi e ambiziose.
La scommessa di Warren Buffett su Kraft è tutta nelle cifre: nel giro di quattro anni è passato da 28 a 80 miliardi e, adesso, a un’operazione da annali della storia del business valutata 143 miliardi di dollari.