la Repubblica, 7 febbraio 2017
L’amaca di Michele Serra
Lady Gaga contro Trump è uno scontro pop. Milioni di americani contro milioni di americani. Questo non dobbiamo dimenticarlo; perché la più subdola e abile delle mosse dei cosiddetti populisti è fare credere che il popolo sia un ingrediente solo della loro sbobba, e non anche della sbobba democratica. Noi che abbiamo Lady Gaga (e Woody Guthrie, siamo popolarissimi, ed è l’ora di rivendicarlo. Ci sono casalinghe del Nebraska e carpentieri del Minnesota che detestano Trump quanto un gallerista di Manhattan. I dem hanno avuto due milioni di voti più dei trumpisti. I dem sono più popolari dei populisti: lo dice l’aritmetica.
“In nome del popolo”, lo slogan che troneggiava l’altro giorno alle spalle dell’uomo forte di Francia, Marine Le Pen, è una truffa. Non esiste “il popolo”, esistono le moltitudini di individui che si raggruppano e si dividono, si alleano e si combattono, cambiano vita e cambiano idea. Nessuno – tranne i dittatori e gli imbroglioni – ha il diritto di parlare “in nome del popolo”. Nello stesso Paese, nella stessa città convivono almeno tre o quattro popoli, che spesso salgono sullo stesso autobus e scendono alla stessa fermata ma non pensano (per la fortuna del popolo nel suo complesso) le stesse cose.