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 2004  agosto 29 Domenica calendario

Domenica 29/8/1954

• Domenica 29/8/1954. Le lacrime della Lollo La guerra fredda influenza la XV edizione del festival: URSS, Polonia e Ungheria si ritirano per via di un mancato accordo con l’Italia in materia cinematografica. Senso di Visconti viene definito dal governo «un film troppo comunista». La Lollobrigida piange assediata dai fans, mentre la Hepburn non vuol farsi vedere da vicino. Il miglior film è Romeo and Juliet di Castellani.
• Sabato 29/8/1964. Uova marce a Pasolini Brutta edizione quest’anno. Gli americani non partecipano per le critiche della stampa al film Lilith di Rossen. Poche feste, poche star: all’Excelsior restano vuote 40 camere. C’è solo un caso da prima pagina, quando alcuni giovani missini lanciano uova marce dopo la proiezione de Il vangelo secondo Matteo di Pasolini. Il Leone d’oro va a Deserto rosso di Antonioni.
• Giovedì 29/8/1974. Festival senza premi La contestazione colpisce anche Venezia. Dal 1969 non vengono più assegnati i premi dopo le proteste di studenti e intellettuali per una mostra più libera. Il direttore Gambetti trasforma il festival in una rassegna su «la la conoscenza, la critica, la ricerca e la sperimentazione». Di film veri e propri nemmeno l’ombra. Le star e i giornalisti disertano il Lido e in città si guadagna poco.
• Mercoledì 29/8/1984. «Squitieri è un fascista» ll festival si conclude tra le polemiche per il film di Squitieri, Claretta. Per molti della giuria, tra cui il nobel Günter Grass, è un’apologia del fascismo. Fischi e insulti alla serata finale. Il giurato Antonioni, stravolto, se ne va dicendo: «Mai più!». Leone d’oro a L’anno del sole quieto del polacco Zanussi. Fuori concorso Indiana Jones di Spielberg e C’era una volta in America di Leone.
• Lunedì 29/8/1994. Sedici ore per il leone d’oro Le star USA sbarcano a Venezia: Nicholson, Hanks, Ford. In giuria David Lynch e Uma Thurman (c’è anche il nostro Verdone). I premi vengono assegnati dopo 16 ore di litigi: Leone d’oro ex aequo a Prima della pioggia di Manchevski (Macedonia) e Viva l’amore di Ts’ai Ming-Liang (Taiwan). A far parlare di più è Natural Born Killers di Oliver Stone, che stordisce critica e pubblico.