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 1996  novembre 09 Sabato calendario

ìIl cinema secondo Hitchcockî

• Tulipani. «Se avessi girato il film a colori, avrei utilizzato un’idea che desidero realizzare da tantissimo tempo: un assassinio, in un campo di tulipani. Due personaggi. L’assassino, tipo Jack lo Squartatore, arriva dietro la ragazza. La sua ombra avanza su di lei, questa si volta e urla. Immediatamente facciamo una panoramica sui piedi che lottano tra i tulipani. La macchina da presa avanza verso un tulipano, nel tulipano. Il rumore della lotta continua nel sottofondo sonoro. Avanziamo su un petalo che riempie tutto lo schermo e improvvisamente una goccia di sangue rosso cade sul petalo. E’ la fine dell’assassinio» .
• Canguro. «Se girassi oggi un film ambientato in Australia, mostrerei un poliziotto che salta nella tasca di un canguro dicendogli: ”Segua quella macchina!”»
• Pipa. «C’è stato un processo molto famoso verso il 1890 e ho pensato diverse volte di farne un film. E’ una storia vera. Il vecchio marito e la giovane moglie erano apparentemente molto contenti che il reverendo del paese si installasse a casa loro con la sua giacca da camera e le sue pantofole. Il marito andava al lavoro e il reverendo si sedeva e leggeva delle poesie accarezzando la testa della donna posata sulle sue ginocchia. Pensavo di girare una scena in cui il reverendo e la giovane facevano l’amore in modo violento sotto gli occhi del marito seduto sulla sua sedia a dondolo con la pipa in bocca e, siccome stava fumando con molta soddisfazione, si sarebbe tolto la pipa dalle labbra, poi l’avrebbe rimessa facendo come dei rumori di baci con la bocca. [...] Mi interessava soltanto per questo: il marito, contento di sè, che fuma la sua pipa».
• Cabina telefonica. «Girerei volentieri un intero film in una cabina telefonica. Immaginiamo una coppia di innamorati in una cabina. Le loro mani si toccano, le bocche si uniscono e accidentalmente la pressione dei corpi fa in modo che il ricevitore si sollevi e apra la linea. Ora, all’insaputa della coppia, la centralinista può seguire la loro conversazione intima. Il dramma ha fatto un passo avanti».
• Donne. «Credo che le donne più interessanti, sessualmente parlando, siano le inglesi. Credo che le donne inglesi, le svedesi, le tedesche del nord e le scandinave siano più interessanti delle latine, le italiane e le francesi. Il sesso non deve farsi notare. Una ragazza inglese, con la sua aria da maestrina, è capace di salire in taxi con Lei e, con Sua grande sorpresa, di aprirLe i pantaloni».
• Nuda. Ne La donna che visse due volte le scene che preferisco sono quelle in cui James Stewart accompagna Judy da una grande sarto, per acquistarle un tailleur identico a quello che portava Madeleine, la cura con la quale sceglie le scarpe, come un maniaco... «E’ la situazione fondamentale del film. Tutti gli sforzi di James Stewart per ricreare la donna, cinematograficamente, sono mostrati come se cercasse di spogliarla invece che di vestirla. E la scena che sentivo di più era quando la donna torna dopo essersi fatta tingere i capelli di biondo. James Stewart non è completamente soddisfatto perché non ha raccolto i suoi capelli in uno chignon. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che è quasi nuda davanti a lui, ma si rifiuta ancora di togliersi le mutandine. Allora James Stewart si mostra supplichevole e lei dice: ”D’accordo, va bene” e ritorna nel bagno. James Stewart attende. Attende che ritorni nuda questa volta, pronta per l’amore».
• Cadavere. «Volevo filmare una lunga scena di dialogo tra Cary Grant e un caporeparto della fabbrica, davanti a una catena di montaggio. Mentre camminano parlano di un terzo uomo che ha forse a che fare con la fabbrica. Dietro a essi l’auto comincia a comporsi, pezzo per pezzo e viene fatto anche il pieno d’olio e di benzina; alla fine del loro dialogo guardano la macchina completamente composta partendo dal niente, da un semplice bullone, e dicono: ”E’ veramente formidabile, eh?!”. E in quel momento aprono la portiera dell’auto e un cadavere cade per terra. Da dove sarebbe caduto il cadavere? Non dall’auto: prima era un semplice dado! Il cadavere è caduto dal nulla».
• Sogni. «I miei sogni sono molto ragionevoli. In uno, mi trovavo nel Sunset Boulevard, sotto gli alberi, e stavo aspettando un taxi giallo per andare a pranzo. Non c’erano taxi gialli, perché tutte le macchine che passavano erano del 1916. E mi sono detto: ”E’ inutile star qui ad aspettare un taxi giallo, perché sto facendo un sogno del 1916”. Allora ho camminato fino al ristorante».
• Pollo. «Credo che ci sia molto da fare con le scene d’amore. Generalmente, si tratta di incollare l’uomo e la donna l’uno contro l’altra, ma sarebbe ionteressante provare il contrario e metterli a due estremiutà opposte della stanza. E’ impossibile da fare perché, in questo caso, se vogliamo che sia una scena d’amore, dovrebbero esporsi uno all’altra e otterremmo una scena di puro esibizionismo. Normalmente, l’uomo dovrebbe sbottonarsi i pantaloni, mentre di fronte la donna alzerebbe la gonna e, obbligatoriamente, il dialogo dovrebbe fare da contrappunto; parlerebbero della pioggia e del bel tempo o direbbero: ”Cosa mangiamo questa sera?” e questo ci riporta a Notorius dove, mentre si stanno abbracciando, parlano di mangiare un pollo e di chi laverà i piatti, ecc.».
• Amore. «Era un treno che andava da Boulogne a Parigi e stavamo attraversando Etaples piuttosto lentamente. Era una domenica pomeriggio; vedevo dal finestrino una grande fabbrica con un edificio di mattoni rossi e, contro il muro, c’era una giovane coppia; la ragazza e il ragazzo si tenevano a braccetto e il ragazzo pisciava contro il muro; la ragazza non lasciava mai il suo braccio; guardava quello che lui faceva, guardava il treno passare, poi di nuovo il ragazzo. Mi sembrò che quello fosse, veramente, il vero amore al lavoro».