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 1998  giugno 06 Sabato calendario

Il dossier

• Staatssicherheitsdienst, polizia segreta della Germania Orientale.
• Il ministero per la Sicurezza nazionale della Germania Est controllava chiunque avesse infranto il Codice penale, o mostrasse ”un atteggiamento ostile e negativo”.
• Ente federale per gli archivi dei servizi di sicurezza nazionale dell’ex Germania. Dal 1991 consegna ai cittadini che lo richiedano i dossier realizzati su di loro dal ministero per la Sicurezza nazionale. La sede principale dell’Ente Gauck è a Berlino: negli uffici del ministro, sulla scrivania, ci sono ancora i telefoni distinti in ”segreto”, ”supersegreto” e ”segretissimo”.
• Procedimento per la riconsegna del dossier al cittadino che lo richiede: un responsabile dell’Ente Gauck legge il dossier, fotocopia le pagine e copre col nero i punti dove compaiono i nomi di altre persone spiate dalla Stasi.
• Budget dell’Ente Gauck per il 1996: 234 milioni di marchi (più del badget complessivo per la difesa della Lituania). L’Ente impiega oltre 3 mila persone a tempo pieno. Verso la fine di giugno del 1996, aveva evaso circa 1 milione e 700 richieste di controllo inoltrate da datori di lavoro (pubblici e privati) per appurare che i loro dipendenti non fossero stati agenti della Stasi.
• Vera Wollenberger, attivista politica della parrocchia di Werner Kratschell, a Pankow, scoprì dal suo dossier che il marito Knud l’aveva spiata per conto della Stasi fin dal primo incontro. Ora sono divorziati.
• Hans Joachim Schadlich, scrittore, scoprì dal suo dossier di essere stato spiato dal fratello maggiore.
• Nel ministero per la Sicurezza nazionale c’è una stanza detta ”della tradizione”: raccoglie medaglie, busti di Lenin, certificati di merito, striscioni e una fila di barattoli di vetro sigillati ed etichettati con dentro pezzetti di stoffa che venivano fatti annusare ai cani quando bisognava rintracciare una persona. Il dizionario della Stasi definisce quell’archivio ”corserva di odori”.
• Stanza speciale del ministero per la Sicurezza nazionale, simile a una caverna tappezzata di metallo. Abrebbe dovuto contenere un nuovo sistema computerizzato contenente informazioni di ogni tipo su chiunque. Il rivestimento metallico serviva per la protezione da interferenze elettroniche esterne. In quella stanza sono oggi raccolti diversi sacchi di documenti che la Stasi tentò di distruggere nell’autunno 1989. L’Ente Gauck sta cercando di ricomporli incollando i frammenti.
• La sede dell’agenzia Reuters a Berlino Est era piena di cimici collegate a un centro-ascolto sull’altro lato della strada. Anche l’appartamento vicino era usato dalla polizia segreta per controllare i giornalisti.
• All’inizio degli anni Cinquanta, la Cia utilizzava come informatori i cosiddetti ”ragazzi dei bidoni”, bambini e giovanetti pagati per frugare nella spazzatura fuori dal quartier generale dell’Armata Rossa, a Karlshorst. Poiché la maggior parte di queste piccole spie veniva catturata, nel Paese si rafforzava la convinzione che le spie delle potenze occidentali si infiltrassero ovunque. Diventare agenti del controspionaggio, allora, era considerato un vero onore.
• Inoffizielle Mitarbeiter: collaboratori non ufficiali della Stasi, chiamati brevemente I.M. A volte erano nominati I.M. perfino i parenti dei ”soggetti da controllare”.
• Nel 1988, il ministero per la Sicurezza nazionale impiegava più di 170 mila I. M. (il dieci per cento erano donne). Il ministero aveva anche 90 mila impiegati a tempo pieno. Di questi, cinquemila lavoravano nello spionaggio all’estero. Nel 1988, in Germania Est, un adulto su cinquanta era in contatto diretto con la polizia segreta. Nel 1941, i nazisti avevano soltanto quindicimila informatori in un territorio che comprendeva tutta la Germania, l’Austria e l’attuale Repubblica Ceca.
• La Stasi chiamava ”leggende” le storie raccontate per costruire la copertura di agenti segreti e informatori non professionisti.
• Quando venne eretto il Muro di Berlino, nell’agosto del 1961, circa quattromila bambini furono separati dai loro genitori. Nel 1972, secondo un rapporto confidenziale dell’allora cancelliere Willy Brandt, più di mille bambini si trovavano ancora in quella situazione.
• Nell’agosto del ’61, ”California”, tre anni e mezzo, si trovava per caso con i nonni nella zona orientale di Berlino. Le autorità della Germania Est non lo lasciarono uscire e lo affidarono a una coppia di genitori adottivi. A 22 anni viveva ancora separato dai genitori, rimasti nella Germania Ovest.