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 2002  ottobre 26 Sabato calendario

"Aveva dei peli sulle gambe, particolare incantevole in una signorina, a patto che non ne abusi" (Henry de Montherlant)

• "Aveva dei peli sulle gambe, particolare incantevole in una signorina, a patto che non ne abusi" (Henry de Montherlant).
• "Il settimo cielo – ahinoi! – non lo si può certo reggere a lungo" (Henry de Montherlant).
• "Ma cos’è mai la profondità? Anche un vaso da notte è profondo" (Henry de Montherlant).
• "Non c’è niente di meglio per una ragazza che il non avere amiche. A parte il non avere genitori". (Henry de Montherlant)
• "E’ la nipote di un procuratore generale! Sarebbe bastato questo a farmela desiderare" (Henry de Montherlant)
• "La madre di Colette era solita dire alla figlia: ”Fa’ solo le sciocchezze che ti piacciono veramente”". (Henry de Montherlant)
• "La felicità si ottiene non pensandoci" (Henry de Montherlant)
• "La lontananza avvicina" (Henry de Montherlant)
• "Per una donna che se ne andava lasciandolo solo, erano dieci anni guadagnati se lui non l’amava. Uno o due anni, se l’amava". (Henry de Montherlant)
• "Se anche vi avessi dato il mio numero di telefono sarebbe lo stesso, perché è costantemente disinserito. E sapete chi mi ha costretto a una tale misura? Le donne, unicamente le donne. Le donne in generale, con le loro telefonate quotidiane o biquotidiane, di un quarto d’ora ciascuna, sempre per non dire niente. E una categoria particolare di donne, temibili fra tutte: quelle che mi amano e che io non amo. Risultato: ogni giorno ricevo tre messaggi inviatimi per posta pneumatica da donne, sempre, com’è ovvio, per non dire niente. E non c’è niente di più esasperante dell’essere sommerso da lettere di gente che non si ama, quando si aspetta a ogni arrivo della posta la lettera di qualcuno che si ama". (Henry de Montherlant)
• "Era forse la terza o la quarta volta che facevano il giro dello square des Etats-Units, segnato dal passo leggero delle contesse, disseminato di statue di Liberatori, di statue di Benefattori e di statue di Entusiasti" (Henry de Montherlant)
• "Oh, se fosse davvero stupida!". (Henry de Montherlant)
• "Quel poeta inglese dell’ultima guerra che, a ogni scalo della rotta verso i Dardanelli, pagava un ragazzino perché alla partenza del piroscafo sventolasse il fazzoletto". (Henry de Montherlant)
• "Sono quattro le cose di cui ho una voglia matta: un marito (con amore), un fonografo, un libro che parli di Cosima Wagner, e un cappellino ornato di aigrette, un cappellino che non sto a descrivervi perché vi fareste beffe di me".
• "Non dimenticate mai, qualunque cosa io vi scriva, che non ho la fede cristiana. La fede è tenebre, secondo un’espressione usata di frequente dagli scrittori religiosi. Io, invece, sono tutto vivida chiarezza. Abbiate sempre presente che non ho la fede, che non ne sento la mancanza, che penso non l’avrò mai, che mi auguro di non averla mai. ”C’è una via che, malgrado qualche volta sembri buona, conduce all’inferno. Forse io sono questa via”" (Henry de Montherlant)
• "Penso sempre a quello scolaro di cui parla la principessa Palatina che si era fatto dipingere delle immagini di santi sulle natiche per non essere più frustato". (Henry de Montherlant)
• "Ho stretto la vostra lettera al seno, sulle mie medagliette, tanto da procurarmi dei lividi, e più mi facevano male più mi sentivo bene. Oh, quanto mi fa sentir bene tutto quello che mi fa male". (Henry de Montherlant)
• "L’amore ideale è amare senza essere ricambiati". (Henry de Montherlant)
• "Conosco bene l’amore: è un sentimento per il quale non ho alcuna stima". (Henry de Montherlant)
• "La ripugnanza che alcuni uomini provano nell’essere amati mi sembra dovuta a parecchie ragione, naturalmente contraddittorie, essendo l’incoerenza una caratteristica tutta maschile. Orgoglio. – Desiderio di conservare l’iniziativa. Nell’amore che una persona nutre per noi c’è qualcosa che ci sfugge, che rischia di sorprenderci, magari di sopraffarci, che ci minaccia, che vuole manovrarci. Anche nell’amore, anche quando si è in due, non si vuole essere in due, si vuole restare da soli. Umiltà, o, se la parola sembra troppo grossa, assenza di vanità. L’umiltà di un uomo lucido, che non si considera particolarmente bello e dotato e trova che c’è qualcosa di ridicolo nel fatto che ogni suo minimo gesto, parola, silenzio, ecc. crei felicità o infelicità. Che iniquo potere gli viene attribuito! Non ho molta stima per chi osa pensare ad alta voce: ”Lei mi ama”, e non tenta almeno di ridimensionare la cosa dicendo: ”Sta prendendo un abbaglio su di me”. In questo modo umilia certo la donna, ma solo perché prima ha umiliato se stesso. E’ un sentimento analogo, per esempio, a quello dello scrittore che trovi ridicolo avere dei ”discepoli” perché sa come’è fatta la sua personalità e che fine fanno i ”messaggi”. Un uomo degno di tale nome disprezza l’influenza che esercita, in qualunque senso la eserciti, e subisce il fatto di doverne esercitare una come lo scotto da pagare per il bisogno che ha di esprimersi. Noi vogliamo non dipendere da nessuno. E dovremmo stimare le anime che dichiarano di dipendere da noi? Se ci rifiutiamo di comandare su chicchessia è perché abbiamo un’alta opinione della natura umana. Dignità. – Fastidio e vergogna per il ruolo passivo dell’uomo che viene amato. Essere amati, egli pensa, si addice solo alle donne, alle bestie e ai bambini. Lasciarsi abbracciare e coccolare, lasciarsi strizzare la mano e guardare con occhio umido: per un uomo, puah! (Anche alla maggior parte dei bambini, per quanto effeminati siano quelli francesi, non piace per niente che qualcuno li baci. Lasciano fare per cortesia, e perché proprio devono, essendo i grandi più muscolosi di loro. La loro insofferenza sfugge solo a chi continua a sbaciucchiarli cedendo che ne siano felicissimi). Desiderio di restare liberi, di preservarsi. – L’uomo che viene amato è prigioniero. E’ cosa fin troppo nota, non val la pena di insisterci. (Henry de Monther
• "Siamo più disposti ad amare chi ci odia che non chi ci ama più di quanto vorremmo" (La Rochefoucauld). (Henry de Montherlant)
• "Voler amare senza essere amati significa fare più male che bene". (Henry de Montherlant)
• «Sotto le coperte non si sente più la miseria» (colto a volo da una prostituta di Marsiglia) (Henry de Montherlant).
• «Uno degli orrori della guerra a cui non si presta la dovuta attenzione è che le donne la scampano sempre» (Henry de Montherlant).