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 2016  ottobre 29 Sabato calendario

L’amaca di Michele Serra

VORREI indicare a tutti gli interessati la riflessiva pacatezza con la quale Paolo Hutter motiva il suo No al referendum (vedi il suo post sul Fatto quotidiano on line). Ho cercato di usare la stessa pacatezza per motivare il mio poco appassionato Sì, ma temo inutilmente. “Servo del sistema e difensore della schiforma”, “uno che si mette sul mercato in attesa che passi un acquirente”, “leccaculo di Renzie” “rincoglionito di sottopotere”, “scemo che si rivolge agli scemi” sono solo alcuni dei cordiali appellativi che ho ricevuto on line. Il mio preferito – va detto – è “rincoglionito di sottopotere”, perché rivela, se non altro, una certa fatica sintattica e creativa. Non malissimo anche “schiforma”, nella sua sfregiante protervia. 
Sono un accanito sostenitore dell’obbligo (civile) di ignorare la ciancia acrimoniosa che fermenta nei fondali del web, anche perché proviene quasi sempre da pseudonimi e dunque è per sua scelta innominata e innominabile. Ma in alcuni casi – per esempio questo – credo sia utile soffermarsi, sia pure molto brevemente, su quanto alligna in quei paraggi: non dubito, per altro, che uguale bavosa intolleranza sia scaturita anche da qualche ultras del Sì. Ne approfitto per congedarmi, con un saluto cordiale a tutti, da questa campagna referendaria. Non perché mi dispiaccia discutere, anzi. Ma perché, come sta scritto in certi cartelli appesi nei negozi, “per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno”. Andate avanti voi, e se potete divertitevi.