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 2016  ottobre 27 Giovedì calendario

La presidenza di Obama: le cose fatte e mancate

Nel 2008, quando Obama divenne presidente, gli americani esultarono e tutti erano concordi che avrebbe segnato un’epoca. Il premio Nobel gli fu dato subito sulla fiducia. In ben 8 anni di mandato e un potere quasi illimitato, non sembra che Obama abbia segnato un solco nella storia. I discriminati sono sempre discriminati, le donne sono sempre pagate meno degli uomini e subiscono violenze e soprusi degni della migliore misoginia. Vi sono state guerre e le relazioni con la Russia stanno tornando a livelli di Guerra fredda. Quindi per che cosa verrà ricordato Obama? Forse sopravalutare troppo e caricare troppo di responsabilità crea delle delusioni. Lei come la vede?
Massimo Moletti

Caro Moletti,
Il suo giudizio su Barack Obama sarebbe forse diverso se lei non attribuisse al presidente degli Stati Uniti un «potere quasi illimitato». L’inquilino della Casa Bianca non può essere sloggiato da un voto di sfiducia, come nelle democrazie parlamentari, ma è il condomino di un sistema in cui il Congresso tiene fermamente nelle sue mani la macchina legislativa e la Corte Suprema (una istituzione fortemente politicizzata) può contrastare con le proprie sentenze le politiche a cui il presidente vorrebbe maggiormente legare il suo nome. È accaduto per esempio quando la Corte ha cassato le norme che disciplinavano il finanziamento delle campagne elettorali e ha consentito in questo modo al Partito repubblicano di attingere liberamente alle donazioni dei suoi ricchi sostenitori.
In altri casi Obama ha peccato di eccessivo entusiasmo. Come disse in un brillante discorso nel giugno 2009 alla Università del Cairo, sperava di accompagnare il Medio Oriente sulla strada della modernizzazione democratica; ma si è scontrato con l’imprevisto ostacolo delle rivolte arabe. Sperava di chiudere definitivamente lo sciagurato capitolo delle guerre volute dal suo predecessore. Ma ha dovuto cedere alle pressioni del Pentagono e alla forza delle circostanze adottando una via di mezzo che non ha soddisfatto nessuno. Ha cercato di limitare e regolare il libero mercato delle armi da fuoco, ma si è scontrato con le resistenze del Congresso e di una lobby particolarmente potente.
Restano tuttavia, nella storia della presidenza di Barack Obama, quattro successi. Può vantarsi di avere dato al Paese una riforma sanitaria che dovrebbe garantire cure mediche a parecchi milioni di cittadini americani. Ha cercato di formalizzare la presenza negli Stati Uniti di almeno cinque milioni di immigrati clandestini (sarebbero complessivamente undici milioni). Ha concluso un accordo con l’Iran per controllare e limitare la politica nucleare di Teheran. Ha ristabilito le relazioni diplomatiche con Cuba. Ciascuno di questi risultati potrebbe essere rimesso in discussione dal suo successore, ma nessuno potrà negare a Obama il merito di avere indicato al suo Paese, in alcune questioni cruciali, la strada che dovrebbe percorrere.