Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  ottobre 22 Sabato calendario

Questione operaia in «7 minuti»

ROMA «In Italia è difficile fare un film sul lavoro con protagoniste undici donne. Meglio se fai una commedia». Michele Placido si racconta con la consueta schiettezza alla Festa di Roma. Il suo 7 minuti, il sala il 3 novembre, è un “thriller” ambientato in fabbrica: un gruppo di lavoratrici è chiamato a discutere la proposta dei nuovi padroni francesi – rinunciare a sette minuti della pausa – anche a nome delle trecento che sono fuori dallo stabilimento a Latina. Nasce un conflitto tra la necessità di salvare il posto di lavoro, ma anche la propria dignità e il proprio futuro.
Dopo un lungo viaggio a teatro Stefano Massini ha affidato il suo racconto (ispirato a una vicenda accaduta in Francia) al cinema: protagonista, come sul palco, Ottavia Piccolo, cui si aggiungono Ambra Angiolini, Violante Placido, Cristiana Capotondi, Fiorella Mannoia, Maria Nazionale, Clemence Poesy, Sabine Timoteo, Anne Consigny.
Fiorella Mannoia è un’operaia che lavora in fabbrica con la figlia incinta: «Ho pensato che si trattava di un argomento importante e coraggioso: i sette minuti del titolo sembrano una piccola richiesta, in realtà si tratta di un’altra fetta di tempo che viene sottratta ai lavoratori. Dire sì significa accettare un ricatto, perdere un diritto acquisito dopo anni di lotta». Ottavia Piccolo: «Tra le operaie ci sono tanti conflitti: tra le anziane “tutelate” e le giovani che si sentono precarie, tra le italiane e le straniere “che portano via il lavoro”. E poi c’è la sfiducia, attuale, verso chi ci rappresenta: in questo momento un referendum ci chiede di votare su argomenti di cui si capisce poco. Io voterò “no”, seguendo il consiglio di persone di cui mi fido, ma in realtà non l’ho capito». Violante Placido è un’ impiegata disabile per un incidente sul lavoro: «Di fronte a una crisi economica come quella attuale ci si sente tutti più vulnerabili e ricattabili. Quanto siamo disposti a perdere di noi stessi pur di lavorare?». Ambra Angiolini: «Per noi tutte è stata una mobilitazione. Ci siamo messe a disposizione, senza vanità personali. È un film che abbiamo fatto per amore».