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 2016  settembre 30 Venerdì calendario

Massimo Cellino dice di non essere corrotto

«Non ho commesso reati. Non mi sono fatto corrompere. Ho solo indicato una strategia aziendale». Massimo Cellino ha cercato ieri di spiegare le sue ragioni dopo il servizio pubblicato dal Daily Telegraph, con i video e le trascrizioni del colloquio avvenuto nel suo ufficio del Leeds. L’imprenditore italiano è stato uno dei protagonisti della nuova puntata dell’inchiesta sulla corruzione nel calcio inglese, curata dal quotidiano britannico. Cellino sarebbe stato contattato dall’agente genovese Pino Pagliara, l’uomo che nel corso di una cena al ristorante San Carlo di Manchester avrebbe svelato i nomi di otto allenatori di Premier corrotti. Sarebbe stato lui a organizzare l’incontro con i rappresentanti di questa fantomatica società indonesiana interessata al fenomeno delle terze proprietà e alla vendita dei giocatori della scuderia. Cellino avrebbe suggerito una strada per entrare in affari con la società asiatica: «Voi acquistate il venti per cento del pacchetto azionario e in questo modo partecipate agli utili. Il calcio è una brutta storia. Le spese per i club sono elevatissime. È un salasso continuo».
INCHIESTE In Gran Bretagna hanno subito ironizzato sul coinvolgimento di Cellino in questa storia. «Dov’è la sorpresa?», le parole su twitter di alcuni cronisti. Il centro dell’inchiesta, nonostante i commenti salaci nei confronti dell’imprenditore italiano, resta però l’Inghilterra, dove il governo ha sollecitato un’indagine profonda e la polizia ha avviato un’inchiesta sul fenomeno. In attesa delle prossime rivelazioni, continuano a saltare le teste: dopo l’addio di Sam Allardyce alla nazionale inglese, logica conseguenza delle rivelazioni prodotte dallo scoop del Daily Telegraph, ieri è stato esonerato Tommy Wright, assistant manager del Barnley, club di Championship, fotografato mentre intascava una bustarella con 5.000 sterline. Wright, 50 anni, lavorava per il Barnsley dal febbraio 2015. Era sopravvissuto all’esonero di un manager, ma si è giocato il posto per cinquemila sterline. Il QPR ha invece aperto un’inchiesta interna per analizzare la posizione di Jimmy Floyd Hasselbaink, ex centravanti dell’Olanda. Nel suo caso non ci sarebbe una corruzione diretta, ma si sarebbe reso disponibile a recarsi a Singapore e a discutere un rapporto di consulenza con la fantomatica società inventata dai reporter del Telegraph per condurre la loro inchiesta. Hasselbaink avrebbe quantificato una parcella da 55.000 sterline per le sue prestazioni, con lo scopo di favorire i giocatori controllati dalla finta agenzia dell’Estremo Oriente. Il manager olandese cerca di difendersi «Non ho promesso nulla. Non ho compiuto nessun reato. Mi sono solo reso disponibile ad un eventuale incontro». Ieri sera il Telegraph ha pubblicato sul sito il nome di Erik Black, assistente allenatore del Southampton, avversario dell’Inter in Europa League: avrebbe suggerito come corrompere funzionari di altre società. Il Southampton ha aperto un’inchiesta interna.
REAZIONI Tra conferenze stampa di vigilia di Premier e di c.t. chiamati a spiegare le loro convocazioni in vista delle gare di qualificazione al Mondiale di Russia 2018, le reazioni si sprecano. La più dura è di Chris Coleman, selezionatore del Galles: «Squalifica a vita per i corrotti. Zero rispetto per questa gente». Alan Pardew, il nome favorito dei bookmaker per la Nazionale, attuale manager del Crystal Palace, ha detto: «Sono orgoglioso di essere accostato alla nazionale del mio Paese». Solidarietà da Harry Redknapp, coinvolto in passato in processi per frode, falso in bilancio ed evasione fiscale: «Sam ha pagato un prezzo elevato per il suo sbaglio. Non posso approvare i metodi del Telegraph, questo modo di intrappolare le persone».